- Nuova allerta gialla nell’isola con piogge e temporali previsti
- Possibili disagi nel Trapanese, Palermitano, Messinese e Catanese
- Cinque comuni dell’Agrigentino hanno chiesto lo stato di calamità
È ancora allerta meteo in alcune province della Sicilia. Il clima, infatti, rimane instabile e sono attese piogge e temporali. La protezione civile regionale ha diramato un nuovo avviso di allerta gialla in quattro province dell’isola per domani 9 ottobre.
Il bollettino odierno
L’avviso 21281, valido dalle 16 di oggi fino alle 24 del 9 ottobre indica precipitazioni “Sparse, anche a carattere di rovescio o temporale, sui settori settentrionali, con quantitativi cumulati puntualmente moderati; da isolate a sparse, localmente anche a carattere di rovescio o temporale, sui restanti settori, con quantitativi cumulati deboli”.
Viene indicato, inoltre, “Molto mosso il settore ovest del Tirreno”.
L’allerta meteo ed i possibili disagi valgono per le province del Palermitano, Trapanese, Messinese e Catanese.
Temperature in flessione
Scendono le temperature anche se i valori non sono ancora freddi. Massime oscilleranno tra i 24 gradi del Trapanese e Siracusano ed i 18 delll’Ennese.
Cinque comuni agrigentini chiedono stato calamità
Intanto, cinque comuni dell’entroterra agrigentino hanno avanzato richiesta congiunta alla Regione Siciliana della dichiarazione dello stato di calamità naturale per i danni che il maltempo dei giorni scorsi ha causato alle campagne della zona compresa tra i fiumi Platani e Magazzolo e, in particolare, all’olivicoltura. Si tratta di Alessandria della Rocca, Bivona, Cianciana, Lucca Sicula e Santo Stefano Quisquina).
“La nostra agricoltura, che è quella su cui al momento si regge l’intera economia del nostro comprensorio, è in ginocchio”, ha detto Giovanna Bubello, sindaco di Alessandria della Rocca, stimando in almeno un milione e mezzo di euro i danni subiti dal comparto a seguito delle piogge torrenziali ma anche dalle forti raffiche di vento di questi giorni.
“Eventi meteorologici – ha aggiunto la prima cittadina – che hanno distrutto diversi alberi d’ulivo, in qualche caso compromettendo il raccolto su cui, dopo tanto lavoro, si puntava con attenzione”.
Da ieri una cinquantina di agricoltori, con i loro rispettivi trattori al seguito, hanno inscenato una forma di protesta in via Roma, corso centrale di Alessandria della Rocca. “Se i nostri comuni non si sono ancora definitivamente spopolati – ha osservato Bubello – è stato proprio grazie all’agricoltura, su cui si regge un’intera economia, perché diversi giovani hanno preferito restare qui piuttosto che emigrare. È anche per questa ragione che abbiamo bisogno di aiuto da parte della Regione, ma anche da parte dello Stato”.
Commenta con Facebook