Il pm Giorgia Righi ha chiesto alla seconda sezione del tribunale di Palermo la condanna a 12 anni e 6 mesi per il medico neuropsichiatra Marcello Grasso, imputato di violenza sessuale nei confronti di tre sue pazienti. Grasso, difeso dagli avvocati Vincenzo Lo Re e Fabrizio Biondo, è accusato di avere approfittato delle sedute per palpeggiare e abusare delle tre donne, utilizzando gli strumenti terapeutici della danza e del burlesque, con vestiti in tema, ma anche facendole spogliare e fotografandole. L’imputato, fratello dell’ex magistrato ed ex presidente del Senato, Piero Grasso, si è sempre difeso sostenendo che si trattava di percorsi di cura condivisi con le pazienti.

La “terapia” di Grasso

Marcello Grasso, lo psico-terapeuta fratello dell’ex presidente del Senato, venne arrestato dagli agenti della squadra mobile di Palermo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Grasso nello studio in via Pasquale Calvi avrebbe approfittato della fragilità delle sue tre pazienti, dei loro problemi di autostima e, utilizzando una tecnica molto particolare presa in prestito dal teatro, le avrebbe pesantemente palpeggiate nelle parti intime ma anche costrette ad indossare abiti molto succinti per poi fotografarle. Grasso, attraverso il suo avvocato, Vincenzo Lo Re, ha sempre respinto questa versione dei fatti.

La difesa del medico

Le tre presunte vittime avrebbero in comune molte cose, anche il fatto di dover assumere ansiolitici per tenere a bada attacchi di panico. E proprio per le loro difficoltà, alcuni anni fa, si erano tutte rivolte a Grasso, molto noto in città per la sua professionalità. Per il pubblico ministero, però, il medico le avrebbe gradualmente circuite, suggerendo loro un percorso “sensoriale” per “superare i loro limiti” e i loro “problemi”. La tecnica utilizzata dal neuropsichiatra si sarebbe basata, tra l’altro, su massaggi e travestimenti che, per l’accusa, sarebbero diventati abusi sessuali. Come aveva spiegato l’avvocato di Grasso, questa “terapia” sarebbe molto diffusa nell’ambiente teatrale e l’obiettivo dei travestimenti sarebbe stato solo quello di aiutare le pazienti a superare le loro difficoltà e i loro complessi.