Un supermarket all’ingrosso della droga avevano realizzato i due coniugi arrestati questa mattina nel corso di un blitz dei Carabinieri ad Altavilla Milicia (Pa). Con loro in manette sono finiti altri sei uomini, tutti ritenuti i pusher al dettaglio che avevano fatto della casa del marito e della moglie arrestati il punto di riferimento in cui rifornirsi di droga. LEGGI TUTTI I NOMI DEGLI ARRESTATI
Questa mattina i Carabinieri di Bagheria hanno dato esecuzione a una ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 8 soggetti ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio e spaccio di stupefacenti nel territorio di Altavilla Milicia Le indagini sono iniziate nel 2018 grazie a una efficace attività informativa svolta dalla stazione dei Carabinieri di Altavilla Milicia le cui risultanze sono poi state successivamente sviluppate, dal punto di vista investigativo, dal nucleo operativo radiomobile della Compagnia.
“Le indagini – ha aggiunto Federico Lori, comandante della compagnia di Bagheria – hanno permesso di mettere in luce una fiorente attività di spaccio nel Comune di Altavilla Milicia. In particolare abbiamo individuato colui che era considerato il referente per lo spaccio sul territorio che era un soggetto residente ad Altavilla con precedenti specifici”.
Secondo quanto ricostruito dai militari, l’uomo per spacciare riceveva anche l’aiuto della moglie che appariva “completamente inserita nell’attività illecita del marito”. L’uomo acquistava la droga da grossisti palermitani per poi rivenderla a spacciatori al dettaglio presenti nel Comune di Altavilla.
I due coniugi non avevano legami con soggetti alla criminalità organizzata sono due disoccupati che avevano allestito un vero e proprio “market della droga” all’interno della propria abitazione. Ora, come ha anche fatto sapere in conferenza stampa il comandante Lori, “le indagini andranno avanti con ulteriori approfondimenti investigativi”.
Gli investigatori hanno scoperto che i due si rifornivano nei quartieri Falsomiele e Bonagi di Palermo e in soli due mesi sono riusciti a guadagnare fino a 10 mila euro al mese. Gli altri indagati, tutti disoccupati e un autotrasportatore, erano spacciatori al dettaglio che si rifornivano dai due coniugi e rivendevano la droga all’interno del paese.
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