«Sono stato sfiduciato dal Consiglio Comunale e non mi sono dimesso per due ragioni. In primo luogo, il Consiglio non può sfiduciare gli assessori che sono nominati dal sindaco, quindi la mozione non vale niente. Poi, è stata recuperata una mozione vecchia di due anni con due accuse: non ho portato in aula il Piano Regolatore Generale ma è il Consiglio Comunale che deve trattarlo; non ho portato in aula il contratto di servizio della RAP ma è sstato approvato un anno fa».

Così a Casa Minutella, il programma condotto da Massimo Minutella su BlogSicilia.it, l’assessore alla Mobilità Urbana del Comune di Palermo, Giusto Catania.

Duro l’attacco di Dario Chinnici, consigliere di Italia Viva, in collegamento: «Giusto Catania non ha avuto la piena sfiducia solo dal Consiglio Comunale ma dalla città. Se giriamo per Palermo, ce ne rendiamo conto. Questa Giunta esulta per il nulla, come per la pedonalizzazione di Mondello che sarebbe dovuta avvenire nove anni fa. Invece, bisognerebbe occuparsi della città completamente in titl: è impossibile attraversare Palermo da tutti gli assi viari: il ponte Corleone, via Crispi, via Roma, il ponte Oreto… Noi di Italia Viva abbiamo richiesto e ottenuto il commissariamento per il ponte Corleone, cosa che, in una città normale, avrebbe dovuto fare l’assessore, presentandosi a Roma, al ministro». Per Chinnici, inoltre, la colpa principale dell’amministrazione Orlando è la mancanza di dialogo con i cittadini.

E Catania ha così replicato a Chinnici: «Sembra che sia arrivato adesso visto che, fino all’altro giorno, è stato con noi ad amministrare la città. Il dato di fatto, comunque, è che le cose vanno fatte, anche in ritardo, come la pista ciclabile e la pedonalizzzione di Mondello. Tutto si può dire a questa amministrazione, purché che sia immobile. È vero, in questo momento il traffico è in tilt ma stiamo intervendo dopo anni di disattenzione. Io preferisco il traffico a un ponte pericolante. E tutte le situazioni di criticità sono arrivate contemporaneamente perché c’è la necessità di utilizzare le risorse, ricordando che il bilancio di previsione è stato approvato nel dicembre 2020».

Catania ha poi difeso la pedonalizzazione a Mondello: «primi risultati positivi. Molti cittadini attraversano a piedi il lungomare. Ci sarà, comunque, la necessità di registrare qualche elemento di criticità, che è normale. Abbiamo già avuto qualche segnalazione: faremo qualche piccola modifica nei prossimi giorni». Mentre, per quanto concerne il ponte Corleone, dove ogni giorno si registrano intasamenti, i primi lavori dovrebbero concludersi «entro luglio 2021» e, poi, «sarà appaltata la parte del raddoppio», ricordando che i ponti rappresentano «una questione di manutenzione, hanno un riflesso sulla mobilità urbana, non sono la causa».

In collegamento anche il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli, per cui la sfiducia del Consiglio comunale «avrebbe dovuto obbligare Giusto Catania a lasciare la poltrona per motivi politici e morali. La realtà stride con le sue parole. Non serve dire: ‘Abbiamo qualche difficoltà’. Quest’amministrazione è in sella da nove anni, con una visione della città sbagliata, come le linee del tram che vogliono realizzare. Una scelta sbagliata e diseconomica, che non risolve i prolemi di mobilità della città e, anzi, che potrebbe scassarla da via Roma passando per Mondello. A Palermo non funzionano la mobilità privvata e pubblica e, se vivi in periferia, non hai come fare per giungere agevolmente al centro».

Catania, però, ha difeso il tram: «è una grande opportunità, un investimento che sta riguardando tutte le città d’Europa. Dire che non è sostenibile economicamente è una bugia. C’è un piano di mobillità sostenibile che dice che il tram futuro a Palermo è compatibile dal punto di vista ecologico ed economico. E lo dice il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti».

Per Ferrandelli, però, «questa linea di tram è stata realizzata senza uno studio propedeutico dei desideri di mobilità dei cittadini. L’amministrazione ha fatto perdere PIL ad intere attività economiche. Inoltre, l’assessore si vanta di via Maqueda ma non dice ciò che succede dai Quattro Canti alla Stazione, dove le baby gang hanno preso il controllo del territorio. Sulla mobilità, bisognava puntare su quella sotterranea. Comunque, sfido tutti i consiglieri comunali. Se non si può approvare la mozione di sfiducia, li invito a presentare la lettera di dimmissioni dal notaio così concluderemo questa consiliatura».

Infine, una breve parentesi sul capitolo rifiuti: «La città è indietro rispetto alla raccolta differenziata. Ci vuole quella ‘porta a porta’. Chi propone gli inceneritori, fa un danno alla città, all’inquinamento e alla salute».