“Mi amo troppo per stare con chiunque” era la frase che Sara Campanella aveva scelto come biglietto da visita sul suo profilo, un messaggio di indipendenza e autodeterminazione che ogni donna libera dovrebbe poter seguire. Eppure, a lei non è stato concesso il tempo di farlo.

La giovane studentessa, 22 anni, è stata brutalmente aggredita con una coltellata alla gola da un coetaneo, suo collega di facoltà, che non accettava il rifiuto delle sue avance. Ancora una volta, una storia che si ripete: l’ennesima vittima di un amore malato, di un’ossessione scambiata per affetto.

Originaria di Misilmeri, in provincia di Palermo, Sara frequentava il terzo anno del corso di Tecniche di Laboratorio Biomedico presso l’Università di Messina. Il suo sogno di costruire un futuro si è spezzato tragicamente in viale Gazzi, nei pressi dello stadio Celeste, dove il suo assassino l’ha colpita senza pietà.

Una vita spezzata per un no. Un’altra giovane donna che ha pagato con la vita il diritto di scegliere per sé.

Chi era la giovane studentessa

Originaria di Misilmeri, in provincia di Palermo, Sara avrebbe compiuto 22 anni a breve. Studiava tecniche di laboratorio biomedico proprio al Policlinico di Messina come anche il presunto assassino e per questo viveva nella città dello Stretto. Al Policlinico si sono precipitati anche i colleghi di corso della studentessa ed alcuni di loro hanno aiutato ad indirizzare subito le indagini degli investigatori.

Il cordoglio

Rimangono lacrime, costernazione e rabbia per l’ennesima vittima di presunto femminicidio. “Il sindaco di Misilmeri, Rosario Rizzolo: “Abbiamo atteso prima di scrivere perché siamo increduli ed attoniti. Qualche ora fa è stata diffusa dagli organi di stampa la notizia che la nostra giovane concittadina Sara Campanella è stata uccisa a Messina dove studiava al Corso di Studio triennale in Tecniche di Laboratorio Biomedico. Sara aveva solo 22 anni, era una giovane brillante, studiosa, determinata e solare, morta a causa di femminicidio. Un gesto violento e brutale l’ha portata via. Le Forze dell’Ordine non hanno ancora rintracciato l’omicida. L’intera cittadina è sconvolta, non ci sono parole e vogliamo far sentire tutto il nostro affetto e sostegno alla famiglia di Sara, alla sua mamma – insegnante per tanti anni della Scuola Traina plesso Portella di Mare e da quest’anno dell’ICS Guastella Landolina. Siamo comunità e non faremo mancare la nostra vicinanza alla famiglia di Sara, ai suoi amici, a quanti le vogliono bene e stanno soffrendo per un dolore lacerante ed insopportabile. Misilmeri ed i Misilmeresi condannano questo vile gesto, questa atroce violenza nei confronti di una giovane donna e confermando la totale fiducia nelle Forze dell’Ordine, siamo certi che presto consegneranno l’omicida alla giustizia. Mai si vorrebbero dare notizie di questo tipo perché fatti così non dovrebbero mai accadere, mai. Non ci fermeremo e continueremo a lottare anche per Sara, basta basta basta violenza basta basta basta violenza contro le donne”.

“Sara aveva paura”

I suoi amici sapevano che Sara era tormentata. Il presunto assassino, il suo ex fidanzato, la assillava da tempo, incapace di rassegnarsi alla rottura. «Aveva paura» raccontano. «Aveva già chiesto aiuto a un amico per quello stalker che non le dava pace». Ma la sua richiesta di aiuto non è bastata a salvarla.