“C’è un’ultima ora: stanno dirigendo su Palermo altre 353 clandestini a bordo della Sea Watch, l’ennesima nave straniera che se ne frega di leggi confini e regole: se questi ennesimi 353 immigrati irregolari metteranno piede sul suolo italiano, noi depositeremo come Lega un secondo dopo denuncia all’intero Governo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

Lo ha annunciato il leader della Lega Matteo Salvini, in collegamento telefonico con Aria Pulita su 7 Gold.

“Ormai non sono solo arrivi, è un’invasione, nell’ultimo week 1500, non si può, non solo per motivi economici ma anche sanitari”, ha aggiunto Salvini.

A dare notizia dell’arrivo a Palermo dei 353 migranti è stata la ong Sea Watch attraverso un tweet.
Si legge nel tweet: “A 11 giorni dal nostro primo soccorso, abbiamo finalmente un luogo sicuro per le 353 persone a bordo di Sea Watch. Ci stiamo dirigendo – scrive ancora la ong – verso il porto di #Palermo, dove le persone saranno trasferite su una nave messa a disposizione dalle autorità per un periodo di quarantena“.

La nuova nave quarantena per i migranti che arrivano in Sicilia, che è la terza, si trova nel porto di Palermo dove è sottoposta a ispezioni tecniche. Solo dopo che la “Gnv Allegra” avrà imbarcato il personale della Croce Rossa potrà prendere il largo verso Lampedusa. Secondo quanto si apprende, la “Allegra”, a Palermo, dovrebbe imbarcare i 353 migranti che sono sulla Sea Watch4 che sta facendo rotta proprio verso il porto del capoluogo siciliano.

Intanto c’è grande attesa per l’incontro di domani, a Roma, tra il governatore Musumeci, il sindaco di Lampedusa, Totò Martello ed il premier Conte. E’ stato lo stesso Conte a convocare i due rappresentanti istituzionali.
Sarà il primo confronto dopo il braccio di ferro sull’ordinanza con cui Musumeci ha disposto lo sgombero degli hotspot e la chiusura dei porti alle navi dei migranti e delle Ong. Una ordinanza sospesa dal Tar su ricorso di Conte e del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese: tranne che a Lampedusa – è la tesi del ricorso – non c’è un problema legato ai centri per migranti, non è da lì che si muove il virus.

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