Daniele e Dario Mirri comunicano di aver deciso di non esercitare, per sé o per altri, il diritto di opzione per l’acquisto del pacchetto azionario della società Palermo Calcio. La scelta del ritiro della famiglia Mirri, che si vocifera da 48 ore adesso è ufficiale. Lo hanno messo nero su bianco proprio i Mirri in una nota diffusa praticamente nottetempo.
“Dopo aver impegnato, senza alcuna certezza sul futuro, le risorse della propria azienda per consentire al Palermo di fronteggiare una situazione critica, si è cercato, con passione e dedizione, a prezzo di grandi sacrifici personali e familiari, di trovare soluzioni credibili e affidabili – scrivono i Mirri – ma nessuna delle proposte vagliate in queste settimane, anche quelle di coloro che avevano fin dall’inizio assicurato la loro intenzione di comprare, avrebbe realisticamente potuto garantire le certezze che i tifosi del Palermo meritano”.
Di fatto svanisce il sogno dell’azionariato popolare così come quello del passaggio della società in mano di imprenditori locali, almeno in questa fase. “La nostra tifoseria rappresenta l’unico autentico patrimonio da preservare, un valore che va oltre le stagioni e le proprietà. Con questa convinzione – continuano – si era anche avviato, sostenendone integralmente i costi, un processo di crowdfunding mediante il quale responsabilizzare le forze produttive della città, sviluppare il senso di appartenenza dei tifosi e cementare ulteriormente il rapporto tra squadra e città”.
“Rimane la gioia, da tifosi, di aver aiutato la nostra squadra in un momento cruciale del campionato, insieme alla consapevolezza, da cittadini, di aver con senso civico speso tutte le nostre energie per costruire il Palermo del futuro sui valori della lealtà e della trasparenza”.
In realtà rimane anche un esborso di 2 milioni e 800 mila euro e una opzione triennale sui diritti per la pubblicità dello stadio e della squadra. Ma anche questa sarà cosa da comprendere nel caso dovesse arrivare una nuova proprietà cosa questa che aumenta il valore simbolico del gesto dell’imprenditore innamorato della società e che non ha badato al rischio per aiutarla nonostante l’azienda appaia solidamente sempre nelle stesse mani. “Grazie a tutti i tifosi e a tutte le persone comuni -concludono – che avendo compreso il nostro sforzo ci hanno incoraggiato con partecipazione e spontaneo entusiasmo. Il nostro posto rimane allo stadio accanto a loro”.
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