Michele Sciarabba dirimeva i contrasti interni, dettava gli assetti societari e persino i turni di lavori delle ditte che si occupavano degli trasporto malati al Policlinico di Palermo. Una sorta di monopolio a cui tutti dovevano sottostare con divisioni territoriali e competenze ben precise. Il quadro viene ricostruito nell’ambito delle intercettazioni che sono sfociate nell’operazione antimafia “Fenice” dello scorso 24 ottobre che ha portato a 6 indagati, tra cui lo stesso Sciarabba ritenuto il nuovo capomafia di Misilmeri dopo la scarcerazione avvenuta nel 2019.
La tesi investigativa
“Con riferimento alle intercettazioni – si legge nell’ordinanza che ha portato agli arresti – che si riportano lampante è la condotta dello Sciarabba che con riguardo alle società Croce Sana, a quella collegata al Policlinico ed alla Facility impartisce ordini, gestisce i turni di lavoro, dispensava consigli su come organizzare il lavoro in maniera del tutto irregolare”.
La lite familiare
Per capire quanto fosse forte Sciarabba in questo ambito basta citare un episodio emblematico. Il presunto capomafia è intervenuto persino per una lite familiare tra due fratelli soci, S.D.A ed M.D.A. che gestivano il trasporto malati e il parco auto delle loro aziende. La diatriba tra i due aveva portato i figli di uno dei soci a sottrarre una delle ambulanze in uso all’altro fratello.
L’influenza e la paura
Sciarabba venne chiamato da S.D.A. che gli chiese un immediato intervento con la massima urgenza. Aspetto che porta inequivocabilmente ad avere certezze su quanto Sciarabba pesasse nel settore e nelle scelte. L’intervento fu effettivamente immediato. Chiamando M.D.A, Sciarabba dice con tono imperativo: “Gli dici ai tuoi figli e per primo tu che la smettete in questo istante… digli ai tuoi figli di andare a lasciare l’ambulanza là sotto, dove se la sono andati a prendere…”. Le conversazioni captate, oltre a chiarire le motivazioni che avevano portato alla lite tra i due fratelli, hanno aperto uno spaccato sul mondo delle società di trasporto malati e sulle regole non scritte che riguardano tale ambito nella città di Palermo, con particolare riferimento alle società che gravitano nella sfera di influenza di una determinata famiglia.
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