L’Arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, presenterà ufficialmente la comunità dei Missionari Oblati di Maria Immacolata e insedierà il Parroco, Padre Adriano Titone omi (Oblati Maria Immacolata, ndr), e i viceparroci, Padre Giovanni Fustaino omi e P. André Sene omi.

Appuntamento sabato 11 gennaio alle ore 18,30 nella parrocchia S.Nicola da Tolentino a Palermo.

Presenterà inoltre Padre Peter Nayagan omi, cappellano della comunità cattolica srilankese nella Diocesi e Padre Sergio Natoli omi, da anni al servizio della pastorale dei migranti nell’Ufficio Diocesano Migrantes.
L’Arcivescovo presiederà la Celebrazione Eucaristica per affidare l’inizio di questo ministero al servizio della Chiesa e dei “Poveri dai molti volti”.

Ecco una descrizione della comunità Oblata al servizio del Quartiere di Padre Giovanni Fustaino, degli Oblati di Maria Immacolata: “E girando per le vie di questa nostra Parrocchia vengo a conoscere che la nostra Chiesa era sorta accanto a una sinagoga, che accanto alla nostra Parrocchia una chiesa di recente è stata affidata dal Vescovo alla Comunità Ebraica come loro luogo di culto, che in passato vi abitavano ebrei, che a tutt’oggi vi abitano pochi italiani e molti migranti venuti da vari angoli del mondo soprattutto dall’Africa! Tracce di tutto questo le troviamo nell’attuale Piazza e Vicolo Meschita (parola con cui i siciliani indicavano la Moschea o la Sinagoga). Tutto questo quartiere era chiamato Quartiere della Meschita abitato prevalentemente da ebrei per secoli. Proprio qui dove per secoli hanno convissuto popoli di religioni diverse, a volte in modo pacifico e integrato, a volte in lotte e persecuzioni reciproche, oggi noi Missionari Oblati di Maria Immacolata siamo stati chiamati dai nostri Superiori in pieno accordo col Vescovo a comporre una comunità cristiana, bozzetto della Chiesa del futuro, che certamente sarà sempre più multilingue e multietnica e in dialogo e collaborazione coi fedeli di altre religioni e anche di nessuna rispettando le identità di ciascuna e arricchendoci reciprocamente.”

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