Mondo della formazione in rivolta. Gli enti ( ANFOP, ASEF, ASSOFOR, CENFOP, FEDERTERZIARIO, FORMASICILIA, FORMARE, CONFIMPRESA) hanno scritto una lettera all’assessore Roberto Lagalla chiedendo spiegazioni per i mancati pagamenti.

“Queste Associazioni Datoriali, loro malgrado, si trovano costrette a segnalare la paralisi amministrativa che ha investito in questi mesi l’Assessorato dell’Istruzione e Formazione Professionale, certamente anche a causa dell’emergenza sanitaria e della carente risposta organizzativa – si legge nella missiva -. Le maggiori criticità si riscontrano nell’ambito dell’erogazione dei pagamenti, che è opportuno ricordare sono stati sospesi da fine dicembre 2019 ai primi di giugno 2020 in attesa dell’approvazione del Bilancio della Regione e delle relative procedure di riattivazione dei capitoli di spesa. Tuttavia dai primi di giugno ad oggi sono esigue le erogazioni operate con una mole di mandati arretrati ormai ingestibile e che risalgono anche all’anno 201″.

“Gli Enti ed il personale sono allo stremo, continuano a concludere le attività d’aula senza avere ricevuto in taluni casi neanche il primo acconto, si continua stoicamente ad a inserire dati nelle piattaforme di progettazione e rendicontazione, senza poi mai vedere un saldo – continuano gli enti -. Come possiamo andare avanti? Forse è il caso di fermarsi tutti? Ad oggi le uniche prospettive di recupero di questa enorme mole di crediti, appare quella giudiziaria con aggravio di spesa per l’erario, ma appare ormai l’unico modo per evitare il collasso finanziario degli Enti e del comparto”.

Anche i lavoratori sono sul piede di guerra, proprio nei giorni scorsi ci sono state proteste nei locali dell’assessorato.

Tra bandi veri o solo promessi, decreti, rinvii e altre ‘amenità’ burocratiche-istituzionali, ci sono lavoratori della formazione professionale fermi da anni che chiedono solo di poter tornare a svolgere le loro mansioni per recuperare la dignità professionale ed un tenore di vita decoroso. Sono numerosi anche quelli che vantano dalla Regione arretrati, ovvero non sono stati ancora retribuiti per mansioni già svolte.

Un lavoratore è entrato nella stanza dell’assessore, con l’intenzione di occupare l’assessorato. Dopo un po’, però, ha deciso di tornare fuori a protestare.