Barbara Floridia da oggi è ufficialmente la candidata del Movimento 5 Stelle alle Primarie dei Progressisti. Questa mattina è avvenuta la presentazione della sottosegretaria, che si contenderà la candidatura alle Regionali del prossimo autunno con Claudio Fava e Caterina Chinnici.

La presentazione di Barbara Floridia

Barbara Floridia, senatrice messinese, è l’attuale sottosegretaria di Stato al ministero dell’Istruzione e rappresenta il fronte progressista. Alla presentazione della candidata erano presenti, tra gli altri, il consigliere comunale di Palermo Antonino Randazzo, il coordinatore del Movimento 5 Stelle siciliano, Nuccio Di Paola. In aula anche i deputati nazionali Di Piazza e Perconte assieme al altri deputati, tra cui Trizzino, Schillaci, Sunseri, Floridia, Zafarana, Di Paola, Siragusa e Cappello, ed ex rappresentanti dei pentastellati. “Io posso portare un valore aggiunto al gruppo dei nostri regionali – ha detto ai cronisti -, l’esperienza di governo anche in coalizione. Vogliamo per il bene della Sicilia avere più strumenti possibili”. E poi ha parlato di armonia attorno al suo nome. “L’armonia attorno al mio nome c’è già, sia alla Camera che al Senato ma anche alla Regione. Alla base c’è un entusiasmo che mi carica e mi onora”.

“Nulla da dirci con Calenda, Iv e +Europa”

“Ci sono leader politici che hanno manifestato di non volere dialogare con noi. Non abbiamo nulla da dirci con chi denigra e intende smontare il Movimento e i provvedimenti che hanno salvato questo Paese e milioni di persone, come il reddito di cittadinanza”. Queste le parole della Floridia, rispondendo a una domanda sulla disponibilità ad allargare il campo, come è intenzione invece degli alleati del Pd siciliano, in direzione di Azione di Calenda, Italia viva e +Europa. Nessun dialogo, insomma, “con chi mette continuamente in discussione il M5s e queste misure rivoluzionarie e salvifiche. Il campo progressista è già definito – ha concluso – siamo aperti al mondo del civismo”.

“Nessun dialogo con chi denigra il reddito di cittadinanza”

Tra i temi affrontati dalla candidata alle primarie del M5S anche la spinosa questione del reddito di cittadinanza, “una misura complessa che può essere migliorata ma con chi mette in discussione questa misura, non solo rivoluzionaria ma salvifica, non abbiamo niente da dirci”, secondo la senatrice. “La convergenza si trova esclusivamente sui temi – ha aggiunto – Ci sono leader che hanno manifestato la chiara volontà di non dialogare col Movimento e noi non abbiamo necessità di dialogare con queste persone e con chi denigra e smonta norme che hanno salvato questo Paese”.

“Aspetto confronti con Fava e Chinnici”

Se la dovrà vedere con Caterina Chinnici, eurodeputato che rappresenta il Partito Democratico, scelta dalla direzione regionale dopo un lungo percorso e nonostante critiche e polemiche, e con Claudio Fava, deputato regionale del movimento ‘I cento passi’, il quale rappresenta la sinistra. “Le primarie sono un esercizio di democrazia spettacolare e importantissimo. Saranno fondamentali i confronti con Fava e Chinnici e sarò felice di affrontarli”. Lo ha detto Barbara Floridia, candidata M5s alle primarie del campo progressista del 23 luglio. “Il campo progressista è definito – ha ribadito – siamo aperti al mondo civico”, escludendo un allargamento del ‘campo’”.

La Sicilia ha bisogno di persone giovani

“Sono certa che sia la Chinnici che Fava mi affiancheranno se dovessi essere io a vincere e aggiungeranno la loro grande esperienza alla mia. Ma credo che adesso la Sicilia abbia bisogno di persone giovani e fresche che possono rappresentare un valore aggiunto”.  ha detto la Floridia a chi gli chiedeva quale possa essere il suo valore aggiunto rispetto agli altri due candidati Caterina Chinnici e Claudio Fava.

La risposta di Trizzino “Si rassegni, con sua sconfitta scompare il M5s in Sicilia”

Il deputato di Azione, Giorgio Trizzino risponde a Barbara Floridia: “La senatrice Floridia sa bene che è lo stesso Movimento a mettere in discussione se stesso e non è certo responsabilità di Azione con cui esiste una distanza incolmabile. Si chieda perché più della metà dei parlamentari ha deciso di mollarli prima della catastrofe finale. Si rassegni a certificare con la sua sconfitta la scomparsa del Movimento in Sicilia”.

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