Si terrà venerdì 13 maggio, con inizio alle ore 18, presso il “Bastione degli infetti” a Catania in via torre del Vescovo, l’iniziativa di apertura della campagna elettorale per le regionali 2022 di Claudio Fava, candidato presidente.

Nasceranno i comitati “Fava Presidente”

All’iniziativa saranno presenti molti dei firmatari dell’appello a sostegno della candidatura di Fava e segnerà la nascita di una fitta rete di comitati “Fava Presidente” nel territorio della regione.

“Che la festa cominci!”

La nota stampa di apertura della campagna elettorale di Claudio Fava, è accompagnata da una locandina dell’evento che riporta la fotografia di Fava e una eloquente scritta: “Che la festa cominci!”.

Il sito internet dedicato alla candidatura

E’ già disponibile anche il sito internet dedicato alla candidatura. E’ suddiviso in più sezioni, tra le quali c’è “La mia storia”. Di sé Fava scrive: “Ho sessantacinque anni da qualche giorno. Ne avevo 23 quando mi sono laureato in giurisprudenza, 25 quando sono diventato giornalista professionista, 34 quando sono stato eletto per la prima volta all’Ars.
Molti anni trascorsi, vero? Non invano: ne sono convinto.
Ho diviso la mia vita e le mie passioni tra scrittura e politica.
Due volte al Parlamento europeo, due volte a Montecitorio, presidente della Commissione antimafia siciliana da quattro anni.
La scrittura, accanto al giornalismo, sono stati romanzi, sceneggiature (“I cento passi”, per esempio), teatro…
Scrivere e far politica pretendono sguardi lunghi, e non aver fretta.
Il resto ce lo dirà la vita”.

Una decisione maturata l’anno scorso

Ancora nel sito internet si legge: “Il 13 aprile 2021 ho deciso di candidarmi alla Presidenza della Regione Siciliana”. E viene riportata una intervista della stessa giornata al quotidiano La Sicilia.
Di certo Fava, al governatore Musumeci, e alla squadra di governo regionale, non le ha mai mandate a dire.
Sempre nella stessa intervista, ad una domanda in merito alle frizioni con Musumeci, del quale Fava è ‘accusatore’, il candidato alla Presidenza aveva spiegato: “Io nei confronti dell’uomo continuo ad avere il rispetto di sempre. Sulla sua esperienza da governatore ho un’incommensurabile delusione. Lui è partito da un’idea autoassolutoria: “Io sono una persona perbene”. Il che è una semplificazione, anche un’ingenuità. Essere perbene è una precondizione morale, non una garanzia di qualità politica e amministrativa. Musumeci s’è avvitato su questa presunzione e più il suo governo s’impantanava, più si incartava tra gli ordini ricevuti e l’incapacità di azione e più questo senso di solitudine sfociava in un’involuzione”.
Insomma, adesso inizia ufficialmente la corsa di Fava alla Presidenza della Regione.

Presidente della Commissione Antimafia

Da cinque anni Fava presiede la Commissione Antimafia dell’Ars. In realtà, il nome corretto è “Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia”. Per semplificare viene chiamata Commissione antimafia. Sono oltre 300 le convocazioni della Commissione. Che si è occupata di corruzione nel sistema sanitario regionale, di trasparenza degli appalti, di incendi dolosi, degli scandali nelle società partecipate. Quasi a voler ricordare che la lotta la mafia inizia dal monitorare anche gli aspetti più basilari della nostra società. L’organo parlamentare si è occupato anche di dispersione scolastica e disagio giovanile. Tutto questo, senza trascurare i grandi temi: dal cosiddetto Sistema Montante per arrivare sino a un focus preciso, dettagliato, con testimonianze di assoluto rilievo sul periodo delle stragi di mafia del 1992 e il retroscena della “Trattativa”.

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