Claudio Fava annuncia che non parteciperà al voto sulla legge finanziaria regionale. L’esponente del movimento “I Cento Passi” ha convocato una conferenza stampa questa mattina a Palazzo dei Normanni per spiegare le ragioni della sua posizione. Non sono mancati gli attacchi al presidente della Regione Nello Musumeci, per il quale Fava ha sottolineato tutto il suo disappunto dopo l’incontro fra il governatore e Marcello Dell’Utri.
Fava: “Non parteciperò al voto”
Claudio Fava è partito nella sua analisi proprio dall’iter che ha interessato la legge finanziaria. “Io non parteciperò al voto su questa finanziaria per due ragioni: una procedurale, che ritengo fortemente lesiva del Parlamento siciliano e dell’intera comunità dei siciliani. Ciò nei termini di vedere un Parlamento rappresentativo della comunità e conscio di cosa sta votando. Poi c’è il mondo in cui il testo arriva in aula, senza passare dalle commissioni e che viene appena accarezzata dalla commissione Bilancio, limitata ad una lavoro di notifica notarile“.
“Fare a meno della discussione umiliazione dell’Ars”
L’esponente de “I Cento Passi” rappresenta tutte le sue perplessità in merito alle tempistiche dell’atto, rappresentando la propria contrarietà rispetto all’iter seguito dal documento. “La finanziaria dovrebbe essere una legge di programmazione e non un consuntivo di spesa. L’idea che si possa fare a meno di una discussione è un avvilimento della politica e un’umiliazione di questo Parlamento. E’ insopportabile che si arrivi all’ultimo giorno utile e che, in nome di questa urgenza, venga bypassata l’Ars. Senza entrare nel merito, io ritengo che bisogna dare un segnalare a questo presidente: ‘non in mio nome’. Non sono disposto ad essere un notaio chiamato a ratificare scelte di bilancio di spesa sulle quali io e tutti i parlamentari non abbiamo avuto la possibilità di svolgere il nostro ruolo”.
“Inaccettabile che Musumeci chieda consigli a Dell’Utri”
Passaggio chiave dalla conferenza stampa è il commento di Claudio Fava rispetto all’incontro fra il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e Marcello Dell’Utri. “Considero inaccettabile che la più alta carica istituzionale di questa Regione vada a chiedere consigli ad un condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell’Utri. E’ un reato che segna i comportamenti di chi come tale è stato giudicato. Vuol dire avere dato sostegno, concorso, solidarietà alla criminalità mafiosa. Tutto questo è incompatibile per chi deve rappresentare nel modo più alto l’irriducibile diversità che impone il ruolo istituzionale che ricopre. A me non fa scandalo che Dell’Utri riceva all’hotel dell Palme i suoi amici, bensì che il presidente della Regione vada a trovarlo lì. Quando si ricopre un ruolo pubblico, la forma si fa merito al di là delle intenzioni”.
Sulle Regionali e le primarie nel centrosinistra
Claudio Fava passa poi in rassegna il tema delle prossime elezioni amministrative, in particolare del turno relativo alle regionali del prossimi autunno. “Ci sono stati più incontri fra i rappresentanti delle aree politiche del centrosinistra. Mi sembra un modo più partecipato del semplice giorno elettorale. Poi sul modo in cui si andrà a votare, credo che siano solo determinazioni tecniche. La data dovrebbe essere quella del 9 luglio. Lasciare un minimo di fiato dai ballottaggi credo che sia meglio“.
Un fronte di coalizione che, secondo il presidente della commissione Antimafia, potrebbe andare incontro ad ulteriori ingressi, con dei limiti ben precisi. “C’è spazio anche per le componenti centriste. Per me, l’unica discriminante di senso politico è il Governo Musumeci. Senza girare attorno alle parole, il criterio è quello di essere stati all’opposizione durante questa consiliatura regionale. Non è giusto che chi ha lavorato attorno a Musumeci in questi anni possa lavorare con il futuro candidato del centrosinistra. Fino a quando Italia Viva ha avuto una presenza in questo Parlamento, è stata all’opposizione. Ci sono componenti di centro che si sono inserito all’interno del perimetro di Musumeci, altre che hanno scelto di stare alle opposizione”.
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