La polizia di Stato ha chiuso per cinque giorni un locale in centro a Palermo. Avrebbe diffuso musica ad alto volume attraverso l’impianto acustico e per di più esercitava senza la necessaria autorizzazione per l’occupazione del suolo pubblico.
Controlli congiunti con il Comune
I controlli sono stati eseguiti dalla divisione di polizia amministrativa e sociale della questura di Palermo mentre i provvedimenti amministrativi sono stati emessi dagli uffici comunali del Suap, lo sportello unico delle attività produttive che per l’appunto rilascia le relative autorizzazioni agli esercizi commerciali. Nel corso dei controlli sono state sequestrate le casse e l’impianto. E’ stato imposto al locale il ripristino dei luoghi.
Tanti controlli nei locali della movida
Tantissime le operazioni di questo genere che oramai da anni in tutta la Sicilia si portano avanti con l’obiettivo di contemperare le esigenze delle attività commerciali con quelle del riposo e della quiete da garantire ai residenti. Meno di un mese fa l’ultimo blitz sempre a Palermo nei luoghi della movida da parte della polizia municipale che ha sanzionato un locale in via Maqueda, in pieno centro storico. Durante l’ispezione era in corso un intrattenimento con musica amplificata all’aperto. Dal controllo dei caschi bianchi sono emerse numerose violazioni per gravi ed evidenti carenze igienico sanitarie con mancato rispetto dei prescritti requisiti generali e specifici. Inoltre non vi era installato il misuratore fiscale e all’interno del locale il distributore automatico di caffè era privo di autorizzazione e collegamento telematico con l’Agenzia delle Entrate.
Multe salate
Al titolare sono state comminate sanzioni per oltre 12 mila euro viste le carenze igienico sanitarie strutturali rilevate e le altre infrazioni contestate dalla municipale che ha sequestrato il distributore automatico di caffè. Con ordinanza del Suap anche in quel caso è stata applicata la sanzione accessoria della chiusura coatta di giorni 5 dell’attività. Per la mancata installazione del misuratore fiscale e per l’omesso collegamento telematico del distributore automatico con l’Agenzia delle Entrate, gli agenti hanno richiesto l’intervento di una pattuglia della guardia di finanza, che ha contestato al titolare la mancata installazione del misuratore fiscale da gennaio 2020, la mancata emissione di scontrini fiscali oltre all’omesso collegamento telematico con l’Agenzia delle Entrate.
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