La Fials e la Fistel- Cisl di Palermo lanciano un appello al maestro Riccardo Muti affinché si possa fare portavoce della storica Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana in un momento così difficile.

La difficile situazione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana

I lavoratori dell’Orchestra Sinfonica Siciliana esprimo la loro preoccupazione nei confronti della situazione in cui versa la Fondazione e confidano nelle parole che il maestro Riccardo Muti, a cui ieri è stata conferita la cittadinanza onoraria di Palermo, ha espresso verso la tutela del patrimonio culturale del meridione. Muti nei giorni scorsi si è già speso a sostegno della Fondazione palermitana con un appello al ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Contratti non rinnovati

“In seguito alle dimissioni dei tre membri del consiglio di amministrazione della Fondazione e al mancato rinnovo dei contratti di diverse figure orchestrali, tra cui diverse prime parti, chiediamo di essere dotati quanto prima delle figure dirigenziali mancanti”, afferma Debora Rosti, vicesegretario della Fials di Palermo, che prosegue:“Senza il rinnovo di questi contratti l’orchestra non sarà più in grado di produrre. Chiediamo di essere messi nelle condizioni di offrire alla città un servizio musicale di divulgazione culturale e di riprendere al più presto con le nostre attività”.

L’appello a Riccardo Muti

“Questa Fondazione conta oltre sessant’anni di storia e di musica. È stata diretta da grandi bacchette come Sergiu Celibidache, Igor Stravinskij, Tullio Serafini, Darius Milhaud, oltre che dallo spesso Riccardo Muti”, spiega Giovanni Guttilla, segretario aziendale della Fistel-Cisl, che sottolinea:“L’appello che lanciamo al maestro Muti, in virtù della sua autorevolezza, determinazione e cultura, è che si possa fare portavoce del nostro malessere sollecitando la politica affinché la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana possa essere gestita in maniera oculata e soprattutto da persone che abbiano un progetto, delle competenze e una visione lungimirante”.

La bufera alla Foss

Tanti soldi spesi per concerti a cui hanno assistito un piccolo numero di spettatori, super paghe e cachet di tutto rispetto. Tutto a fronte di visibilità ottenuta e pubblico prossimi allo zero. Queste le motivazioni che hanno portato a quello che si può definire un terremoto all’interno della Fondazione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Tre consiglieri del Cda di sono dimessi e ora l’ente è a rischio commissariamento, per quanto riguarda le spese, da parte del collegio dei revisori. Intanto la Regione indaga: due le inchieste aperte, da Turismo e Bilancio. Possibile l’arrivo d’ispettori.

 

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