Dopo i rumors di fine estate ecco che arrivano le conferme, la Regione Siciliana sta mettendo in campo una norma contro il caro mutui. Un aiuto a quelle famiglie a basso reddito che hanno avuto un aumento della rata del mutuo del 3 per cento. Sul piatto ci sarebbero 40 milioni di euro che andrà a gestire l’Irfis, società finanziaria per il mediocredito con sede a Palermo.

A chi spetterebbero

Chiaramente ancora si sta limando qualcosa, ci potrebbero essere dei ritocchi. Ma l’impianto normativo per grandi linee oramai appare definito. Si dovrebbe votare in aula tra domani e dopodomani. Anzitutto per accedervi bisognerà dimostrare che il proprio mutuo ha avuto un aumento nell’ultimo anno di almeno il 3 per cento. Ovviamente il contributo è garantito solo per acquisto prima casa. Il tetto di reddito per accedere è per ora fissato a 50 mila euro.

Il bando

Dopo l’approvazione della norma in variazione di bilancio, che appare scontata, si andranno a stabilire i paletti on un apposito bando che per l’appunto dovrà realizzare l’Irfis. Quel che è certo è che la Regione garantirà la copertura alle famiglie della quota oltre l’aumento de3l 3 per cento del mutuo.

L’ultimo rialzo di settembre

Nello scorso settembre c’era stato il nuovo rialzo dei tassi di mutui e prestiti da parte della Bce, la banca centrale europea. Cosa che aveva fatto storcere il muso alla politica siciliana. Dove un’economia fragile (e sommersa) rischia di naufragare in questo mare magnum di aumenti e stangate di ogni tipo. Intanto si è registrato il decimo rialzo consecutivo dei tassi della Bce e questo ha effetti diretti sull’economia, i mercati e i cittadini europei. La strategia di Francoforte, sebbene miri a controllare l’inflazione, ha impatti significativi in diversi settori.

Macigno su famiglie e imprese

“Una manovra criminale – aveva attaccato il coordinatore politico di Noi Moderati, il siciliano Saverio Romano – che, nella vita di tutti i giorni, significa per milioni di persone aumento dei mutui, del costo del denaro, riduzione dei consumi, paralisi dell’economia, della produttività e degli investimenti”. Un vero e proprio macigno sulle spalle delle famiglie e delle imprese. Lo confermano i dati relativi ai livelli di indebitamento e di sofferenza di piccole e medie imprese e di nuclei familiari.

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