“Continua un genocidio e direi al ministro Salvini: si farà un secondo processo di Norimberga e lui non potrà dire che non lo sapeva”. L’ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a margine della cerimonia in ricordo del magistrato Paolo Borsellino, in via D’Amelio, in cui è intervenuta anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, commentando l’ultimo naufragio e le morti di migranti al largo delle coste di Tripoli.

“Quando firmerò le prime iscrizioni anagrafiche? Sono in corso le istruttorie, una volta terminate provvederò a firmarle”. Così Leoluca Orlando ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano del rifiuto dei dipendenti dell’anagrafe di Palermo di rispettare la direttiva del sindaco d’iscrivere i richiedenti asilo nel registro dei residenti. “Nei giorni scorsi – ha proseguito Orlando – i dipendenti erano talmente preoccupati dal clima che si sta costruendo che non volevano rilasciare neanche un’autorizzazione conforme al decreto Salvini. Ho dovuto firmarla io nonostante l’atto non fosse impedito dal decreto sicurezza”. Per Orlando l’atteggiamento difensivo “è uno degli effetti di questo decreto che sostanzialmente produce danni ai migranti, è un insulto agli italiani. Se produce paura tra i dipendenti del Comune, figurarsi cosa produce ai migranti, che si sentono franare il terreno sotto i piedi. Erano legali e ora diventano illegali”.

 

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