Il presidente della Regione Renato Schifani aveva deciso per la proroga dei contratti dei 280 ex navigator fino al 31 dicembre. Ora però arriva una tegola visto che il Ministero si starebbe opponendo a questa decisione. O quantomeno sembra che non ci saranno proroghe nel resto del Paese, “Non è tecnicamente possibile”, dicono dal ministero del Lavoro.
Il nodo dei navigator non è ancora sciolto
Il governo targato Meloni e la Regione siciliana, insieme a tutte le altre regioni, hanno un nuovo nodo non da poco da sciogliere. Si tratta delle sorti dei quasi 1.500 navigator che avrebbero dovuto trovare un lavoro ai percettori del Reddito di Cittadinanza. Il loro contratto era a tempo determinato ed è scaduto il 31 ottobre. Ora si pone il problema di come continuare a utilizzare queste figure professionali. Per tutte le regioni un problema che si pone già da oggi, per la Sicilia che arriverà quantomeno, dal prossimo anno.
L’annuncio di Schifani della proroga
Nei giorni scorsi Schifani aveva annunciato la proroga per i contratti dei 280 ex navigator fino al 31 dicembre. Il governatore ha disposto il prolungamento del contratto in risposta alla nota con la quale il ministero del Lavoro, lo scorso 28 ottobre, ha chiesto alle Regioni di manifestare la volontà sull’effettiva attuale esigenza di continuare ad avvalersi, fino al 31 dicembre, di questo personale che presta assistenza tecnica per il funzionamento del reddito di cittadinanza e del programma “Garanzia occupabilità lavoratori” nei Centri per l’impiego.
Schifani su ex navigator “Nessun atto di contrattualizzazione”
La Regione Siciliana ha espresso “la propria volontà in ordine all’esigenza di continuare ad avvalersi, fino al 31 dicembre 2022, del personale che presta assistenza tecnica presso le sedi territoriali della Regione Siciliana per il funzionamento del reddito di cittadinanza e per l’attuazione del programma ‘Garanzia Occupabilità Lavoratori'”, ma non sono mai stati avviati «passaggi in ordine alla contrattualizzazione del personale»; notizie in tal senso “sono destituite di fondamento e non rendono giustizia all’agire celere, puntuale e preciso dell’Amministrazione che presiedo”. Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in una nota indirizzata al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, intervenendo sulla vicenda della proroga per i contratti dei 280 ex navigator che operano nei Centri per l’impiego della Sicilia.
Il presidente Schifani sottolinea, inoltre, come “l’Amministrazione si è mossa nel proprio ambito di competenza istituzionale, dando preciso riscontro alla richiesta in ordine alle proprie esigenze di operatività dei Centri per l’impiego, limitandosi, dunque, a dichiarare il proprio intento, così come peraltro richiesto espressamente” dal Ministero del Lavoro nella nota a cui si è dato riscontro.
“Proroga non è tecnicamente possibile”
Ora però nasce il problema visto che il centrodestra, che ha fatto della battaglia contro il reddito di cittadinanza un vessillo della propria campagna elettorale, adesso dovrebbe mantenere gli impegni. Ora dal ministero del Lavoro, guidato da Marina Calderone, si spiega in un comunicato che “la proroga dei navigator non è tecnicamente possibile”. Servirebbe, si sottolinea, una norma ad hoc che al momento non sarebbe in cantiere né allo studio del dicastero. Piuttosto si sarebbe avviata “una mera attività ricognitiva tra le Regioni”.
Il ministro Lollobrigida, “I contratti non saranno prorogati”
“Ma se il governo non ha mai avuto intenzione di prorogarli – si chiede dal Terzo Polo Luigi Marattin – perché si è chiesto con una lettera se c’é bisogno di prorogare i navigator e di comunicare già la stima dei costi?”. Il deputato di Italia Viva fa riferimento a un documento che pubblica su Twitter e inviato dal direttore generale del ministero del Lavoro alle regioni interessate e datato fine ottobre. Ma il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida taglia corto: bene il ministero del Lavoro, “un altro impegno mantenuto dal governo Meloni, i contratti non saranno prorogati”. Anche se il problema del destino di questi lavoratori rimane, tanto che il ministero era stato sollecitato sulla questione anche dai sindacati con una lettera del 24 ottobre in cui si chiedeva al nuovo governo un incontro urgente.
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