“Manifesto profonda sorpresa  nell’apprendere che quest’anno non vi saranno contratti aggiuntivi a finanziamento regionale per l’accesso alle Scuole di Specializzazione di Medicina. In tal senso condivido pienamente le ragioni di preoccupazione dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM)”. A denunciarlo è il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari,

“La scelta della Regione Siciliana di non finanziare, così come accadeva per gli anni pregressi contratti aggiuntivi per favorire l’accesso dei medici siciliani alle Scuole di Specializzazione penalizza certamente i laureati siciliani costretti a trovare una collocazione lavorativa fuori dalla Regione e contemporaneamente lo stesso Sistema Sanitario Regionale e Nazionale che presenta un ingente fabbisogno di medici specialisti – continua -. Tale circostanza, con incredibile coincidenza temporale, si verifica proprio nei giorni in cui CENSIS e Repubblica pubblicano la cosiddetta classifica delle Università italiane: per quanto riguarda l’Università di Palermo scendono drasticamente gli indicatori dei servizi e delle borse, calcolati sulla base dei contributi per alloggi, mense e borse di studio per gli studenti bisognosi e meritevoli, erogati dagli Enti Regionali preposti alla tutela del Diritto allo Studio. Si conferma pertanto il modesto interesse dimostrato dall’Amministrazione Regionale per il Diritto allo Studio complessivamente inteso.

Purtroppo – prosegue – la gravità della situazione dettata dal contesto economico e dalle difficoltà endemiche del territorio regionale meriterebbe ben altra attenzione da parte degli Amministratori e del Parlamento Siciliano che ha invece approvato una legge regionale in materia che non consente, per l’inconsistenza delle risorse finanziarie destinate, di sostenere adeguatamente gli studenti siciliani nel percorso formativo.

La nostra Università, come gli altri Atenei siciliani, è impegnata nel continuo miglioramento della qualità dell’offerta formativa e dei servizi erogati, miglioramento certificato dal CENSIS nelle valutazioni relative alle strutture e all’internazionalizzazione. Auspico – conclude il Rettore – che il nostro sforzo sia accompagnato da un’analoga azione politica che traduca in concreto l’enunciazione di principi introdotta a livello legislativo, fornendo un effettivo ed efficace sostegno finanziario al Diritto allo Studio per tanti meritevoli giovani siciliani”.

Una decisione che solleva non solleva non poche polemiche.

“La Regione Siciliana non finanzierà alcuna borsa di studio per le specializzazioni mediche. Centinaia di giovani laureati resteranno fuori dal sistema nonostante le gravi carenze di organico delle strutture sanitarie siciliane. Purtroppo ancora una volta saranno i nostri giovani a pagare le inefficienze del governo e gli scontri di una maggioranza che appare sempre più interessata ad accantonare, nei cosiddetti ‘collegati’, risorse da destinare a beceri interessi personali piuttosto che investire nella formazione dei giovani medici”. Così Anthony Barbagallo parlamentare regionale del Partito Democratico commenta i dati comunicati dal Miur secondo i quali in Sicilia sono state azzerare le borse di specializzazione a carico della Regione.

“Chiederò immediatamente un’audizione in sesta Commissione. Non è accettabile – aggiunge Barbagallo – che il Governo regionale abbia deciso di sottrarre risorse alla sanità preferendo accantonare le risorse dei fondi globali scegliendo di destinarle alle solite ‘marchette”.

“Musumeci dimentica i giovani medici siciliani. Mentre il Governo nazionale ha ampliato il numero dei posti disponibili per la laurea magistrale in medicina e chirurgia, dimenticando però di accrescere la platea dei fruitori di borse di specializzazione medica, il Governo regionale ha deciso drasticamente di non stanziare fondi regionali per le borse di specializzazione. Si tratta di un danno enorme per il nostro sistema sanitario”.

Lo dichiara il presidente della Commissione Cultura, Formazione e Lavoro dell’ARS, Luca Sammartino.

“I siciliani – continua Sammartino – sono costretti ad andare al Nord a curarsi perché ci sono strutture che garantiscono più servizi e prestazioni e continueranno ad andare al Nord perché lì ci saranno i medici. Il presidente Musumeci e l’assessore Razza lamentano la mancanza di medici senza però intervenire sull’incremento dei posti di specializzazione. Propongo, dunque, di sfruttare entrambi i fondi, quello regionale sul diritto allo studio scartato dalle scelte del Governo e quello europeo sul fondo sociale, al fine di creare una nuova classe sanitaria siciliana basata su qualità, competenze e attrattività”

LA REPLICA DEL GOVERNO, LAGALLA: “BORSE DI STUDIO APPROVATE IERI SERA IN GIUNTA”

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