Nichi Vendola arriva a Palermo ed irrompe nella campagna elettorale del capoluogo siciliano. Un dibattito che si fa sempre più rovente, anche alla luce dell’arresto del candidato nelle liste di Forza Italia Pietro Polizzi. Un fatto che ha fatto tornare in auge il tema della lotta alla mafia e della questione morale. Argomenti trattati durante una conferenza stampa tenuta questo pomeriggio a Villa Filippina, insieme al candidato sindaco Franco Miceli.
Nichi Vendola: “Palermo città del male e del bene”
Nichi Vendola, alla sua prima uscita elettorale in questo tornata di elezioni amministrative, terrà un incontro alle ore 19:00 proprio a Villa Filippina. Evento a cui parteciperà anche il candidato a sindaco del centrosinistra Franco Miceli, atteso praticamente in contemporanea sul palco di piazza Verdi con il segretario nazionale del PD Enrico Letta.
Vendola parte nel suo intervento dal suo rapporto con il capoluogo siciliano. “E’ come un richiamo irresistibile, quello di una città che per me ha rappresentato un richiamo di disperazione e di speranza per tanti anni della mia vita. Palermo è capitale del male e del bene. E’ la città del contrasto. Quella di domenica prossima non è una partita che riguarda solo i palermitani”.
La difesa del RdC e l’attacco a Lagalla
L’esponente di centrosinistra passa poi in rassegna i fatti che hanno contraddistinto la campagna elettorale palermitana, in particolare il tema della questione morale. “Se la vicenda della mafia non è più percepita come una questione cruciale che riguarda la qualità della democrazia in Italia, vuol dire che viviamo in un momento buio. Corriamo il rischio di un arretramento, di un regresso. Bisogna sollecitare la città di Palermo. Realtà che ha visto nel reddito di cittadinanza un’emancipazione. Salvini e Meloni vogliono togliere il sussidio per ripristinare il reddito di sudditanza“.
Attacco finale al candidato del centrodestra Roberto Lagalla, sul quale Vendola ha dubbi relativi all’autonomia del Professore da alcuni leader della coalizione. “Lagalla aveva detto che avrebbe passato i suoi candidati al setaccio. Evidentemente ha sbagliato setaccio. Il problema è Lagalla, in particolare chi lo ha voluto. E’ diventato strumento di antichi burattinai“.
“Orlando ha tenuto lontano la mafia”
Nichi Vendola spende poi qualche parola anche per il sindaco uscente Leoluca Orlando, attribuendogli un grande pregio. “Palermo non è irredimibile. Se pensassi che Palermo fosse un luogo senza redenzione, non sarei qua. La città ha dimostrato tante volte di avere la forza di chi cerca una redazione laica. Palermo è una grande questione nazionale. Non basta la buona volontà, ne quel risultato straordinario ottenuto da Leoluca Orlando, ovvero avere tenuto la mafia lontano dalla città“.
Altro passaggio chiave ha riguardato i fondi del PNRR. “So che significa governare senza portafoglio. Non avere, da parte dei Governi nazionali, nessuna considerazione di quello che sia la sperequazione e gli investimenti fra il Sud e le altre aree del Paese. Un approccio localistico è privo di senso. I fondi del PNRR non ci sarebbero se non ci fosse il tema del divario di crescita. Cosa sulla quale diversi Ministeri dovrebbero uscire dai giochi di palazzo e dimostrare che il 40% degli investimenti sia destinato verso il Sud Italia”.
Catania: “Reddito di cittadinanza ha tolto manovalanza alla mafia”
Ad introdurre l’intervento dell’ex governatore della Puglia è l’assessore uscente Giusto Catania, leader di Sinistra Civica Ecologista. L’esponente della Giunta Orlando parte proprio dai recenti fatti di cronaca, esprimendo tutto il suo disappunto nei confronti della coalizione di centrodestra.
“Le notizie di stamattina sono particolarmente inquietanti e danno il segno che si sono abbassati gli anticorpi mafiosi in questa città. La politica, in questi anni, ha dimostrato di riuscire a tenerli alla larga. Ma nulla in questa città è irreversibile. Abbiamo un candidato sindaco sostenuto da due condannati famosi per mafia. Questa mattina, è uscita la notizia che un candidato di Forza Italia trattava con uno degli uomini più vicini a Totò Riina. Questi aspetti entrano dentro la campagna elettorale a pieno titolo. Siamo particolarmente preoccupati. I segnalo che arrivano sono chiari”.
Piccolo passaggio sul reddito di cittadinanza, che Giusto Catania difende a spada tratta. “Io interpreto solo in un modo questa ossessione contro il reddito di cittadinanza. Questa misura ha tolto manovalanza alla mafia”.
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