La decisione del preside del Ragusa Moleti, a Palermo, a proposito del divieto agli insegnanti di far recitare preghiere agli alunni e della decisione di rimuovere le foto del Papa e le immagini sacre è destinata a sollevare non poche polemiche. Le prime già cominciano ad arrivare, a parlare per primo attraverso fb, è Giampiero Cannella , portavoce siciliano di Fratelli D’Italia: “Io voglio essere sempre buono e tollerante con tutti, ma nessuno dice ‘imbecille’ a questo imbecille?”.
“Il divieto di pregare per i bambini di una scuola elementare e dell’infanzia di Palermo è un atto censorio grave – dichiara in una nota il coordinatore nazionale di Ap Maurizio Lupi -. Così come l’aver fatto rimuovere dall’istituto una statuetta della Madonna e un immagine di Papa Francesco. Una sbandierata laicità che si sente minacciata da dei bambini che pregano è una laicità ben fragile, disposta a parole a difendere e rispettare tutte le religioni e le culture tranne quella cattolica. Non credo sia questo il modello educativo fatto di divieti oscurantisti e incomprensibili di cui hanno bisogno i nostri figli”.
“Qui non si tratta di usanze – ha sottolineato -, né tanto meno accettiamo i risibili e inappropriati riferimenti nella circolare del dirigente scolastico a pareri dell’Avvocatura dello Stato sulle celebrazioni di atti di culto nella scuola. Qui parliamo della storia che ha fatto il nostro popolo, il nostro tessuto sociale e solidaristico, della nostra identità, quella a cui quei bambini vengono educati in famiglia. Come spiegare a quegli stessi bambini che il Papa che vedono in tv non è più degno di entrare neanche come immagine nella loro scuola? Credo che il ministro Fedeli abbia qualcosa da dire su un’idea così gretta della laicità della scuola” conclude.
“Quanto è avvenuto a Palermo dove in una scuola è stata rimossa una statuetta della Madonna è semplicemente scandaloso. E’ una grave censura, frutto di un laicismo insensato. Mi auguro che il ministro Fedeli faccia le dovute verifiche sull’episodio”. Così il presidente nazionale UDC Antonio De Poli che aggiunge: “Il dirigente scolastico impedisce attraverso una circolare di impedire ai bambini di recitare le preghierine e poi via anche l’immagine del Papa. Siamo tornati al Medioevo?”.
“Ogni preside deve essere autonomo nella gestione interna della scuola ma credo che l’autonomia scolastica vada usata con un po’ di buon senso”. A dirlo Renato Schifani, senatore di Forza Italia.
“Il preside dell’istituto Ragusa Moleti di Palermo ha deciso di vietare, tramite un circolare, le preghiere in classe e la rimozione di ogni simbolo del cattolicesimo presente nel plesso scolastico: eliminate quindi sia le foto di Papa Francesco sia alcune immagini sacre che raffiguravano Gesù e la Madonna – ha aggiunto -. Non mi risulta che nessun genitore avesse mai protestato, eppure il preside ha deciso d’ufficio con una circolare di applicare rigidamente la legge. Credo che sarebbe stato meglio procedere con moderazione, parlandone prima con insegnanti e famiglie e valutando se realmente le preghiere in classe fossero un problema per l’educazione dei minori a lui affidati. Se invece non ci fossero problemi di alcuna sorta, sembra un gesto dettato dalla volontà di imporre laicismo e anticlericalismo all’interno delle aule scolastiche” conclude.
Parla anche Alessandro Pagana della Lega: “Proibire a dei bambini di tre e sei anni di pregare a scuola è una cosa indegna. Togliere le foto del Papa e le statue della Madonna è un atto ignobile – sottolinea -. Non coinvolgere nella scelta i genitori è autoritarismo. Siamo pronti a recarci alla scuola elementare di Palermo per protestare contro questo preside totalitarista che sta abusando del suo ruolo per affermare una visione anti cristiana del
mondo. Ci opporremo a questo ennesimo tentativo di sottomissione culturale al politicamente corretto e a questo laicismo strisciante. Dopo la battaglia contro i crocifissi – prosegue -, ora questa contro le preghiere a scuola. Attendiamo proprio di sapere cosa ne pensa il ministro Fedeli, che dovrà rispondere anche a una nostra interrogazione parlamentare. I nostri valori cattolici non sono negoziabili. Sì alle preghiere dei bimbi a scuola”.
Parla della circolare diramata dal preside come “vergognosa e offensiva” Giorgia Meloni presidente di Fratelli D’Italia. “Chissà se questo signore, così solerte e inflessibile nel cancellare la nostra religione e le nostre tradizioni, sarà altrettanto solerte e inflessibile con se stesso quando si tratterà di rinunciare alle ferie e presentarsi sul posto di lavoro la mattina di Natale o il giorno di Pasqua. Quanto vogliamo scommettere?”.
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