“Quanto si inizia a percepire sulle intenzioni del governo relativamente alla gestione del Natale, fa legittimamente sorgere in noi siciliani una diffusa area di sospetto”: lo dice Vincenzo Figuccia, deputato della Lega all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia.
Prosegue Figuccia: “Sarebbe indegno chiudere a Natale se la situazione restasse sotto controllo impedendo alle famiglie di riunirsi pur nella sobrietà e ai commercianti di poter esercitare liberamente la propria attività per prendere una piccola boccata d’ossigeno”.
Il deputato conclude con un monito: “Il governo Conte, acceleri la spinta al vaccino piuttosto che preparare una nuova dittatura natalizia che potrebbe violare ancora una volta quelle consuetudini cristiane che appartengono al nostro Paese. A Conte dico di abbandonare le vesti del Grinch e di rispettare il sacrificio fatto sinora dagli Italiani”.
Intanto manca un mese al Natale e il Governo sta studiando un nuovo DPCM che possa renderlo il migliore possibile per gli italiani, nonostante la pandemia di Covid-19.
Il nuovo DPCM entrerà in vigore da venerdì 4 dicembre e alcune regioni dovrebbero cambiare la propria fascia di rischio.
Naturalmente ciò sarà possibile solo se la curva dei contagi scenderà.
Allo studio l’ipotesi che prevede l’apertura dei negozi dalle 9 alle 22 (per permettere così di non affollare i locali) e dei centri commerciali nel week-end (ma con ingressi monitorati). Inoltre, i ristoranti, i bar, le pizzerie, ecc., potrebbero riaprire anche nelle regioni che si trovano nell’area arancione ma con un limite di quattro posti a tavolo e gli obblighi già noti, ovvero indossare la mascherina quando non si è a tavola e mantenere il distanziamento sociale anche quando si consuma al bancone.
Poi, in merito al coprifuoco, il Governo sta studiando la possibilità di allungarlo dalle 22 alle 23 o alle 24. Mentre dovrebbe restare il divieto di spostarsi da una regione all’altra in caso di arancione o rosso, anche durante le festività di Natale.
Commenta con Facebook