Oltre 100 bus turistici occupano piazza Indipendenza a Palermo ed è caos in una delle piazze più trafficate del Capoluogo siciliano. Motivo dell’iniziativa di protesta contro il governo è la non soddisfazione delle pretese della categoria rispetto al decreto Sostegni Ter che avrebbe dovuto prevedere misure e ristori più corposi.
La protesta dura a Palermo
Oltre 100 Bus Turistici stamane hanno occupato Piazza Indipendenza a Palermo. Le imprese di noleggio pullman privati dall’8 febbraio in tutta Italia stanno manifestando il loro totale dissenso alle misure intraprese dal Governo guidato da Mario Draghi nel decreto Sostegni Ter che “ignora totalmente la categoria”, come fanno sapere le sigle sindacali che hanno avviato la mobilitazione.
Dimenticati dal governo
“Le ditte di noleggio bus il 22 febbraio del 2020 furono fermate per prima rispetto al resto delle imprese italiane e sono state sempre ignorate dal governo centrale”. Dicono in una nota. Ad aumentare la rabbia dei manifestanti, oltre ai mancati ristori, adesso c’è anche il caro gasolio insostenibile per chi da 2 anni ha lavorato solo nei mesi di luglio e agosto.
Il carro funebre nei giorni scorsi
Protestano in Sicilia le imprese del trasporto turistico che chiedono al governo aiuti e ristori in seguito alla pandemia da Covid-19 che ha azzerato i ricavi soprattutto durante il periodo di stop agli spostamenti. Il 17 febbraio già le prime avvisaglie della protesta con un corteo di Bus turistici con dinanzi un carro funebre arrivato a Palermo per manifestare “contro il totale disinteresse che il Governo ha nei confronti della categoria”. In particolare gli operatori Bus Turistici chiedono al governo regionale lo stanziamento di somme a fondo perduto sugli interessi maturati nei leasing e interventi urgenti sulla svalutazione degli autobus. Gli operatori turistici chiedono inoltre somme a fondo perduto adeguate rispetto alle altre categorie gravemente danneggiate dalle restrizioni covid.
La lettera al ministro
Nei giorni scorsi le maggiori sigle rappresentative del comparto hanno scritto al ministro del Lavoro Andrea Orlando, denunciando il rischio di chiusure massive. “Siamo stretti da un lato dalle restrizioni dovute al contenimento della pandemia – dice Giuseppe Contrafatto, presidente di Federnoleggio Sicilia – e dall’altro dall’inadeguatezza delle misure di sostegno. Ad essere stati ‘azzerati dalla pandemia’ sono tutti i nostri mercati di riferimento: incoming turistico, fieristico, business, scolastico. Gli interventi fin qui operati sia dal governo nazionale che dalla Regione – aggiunge – sono stati in larghissima maggioranza a beneficio del trasporto pubblico locale di linea, mentre i provvedimenti che dovevano aiutare imprese di noleggio con conducente e bus turistici, sono rallentati dai tempi e dai nodi della burocrazia regionale, riducendo la platea dei beneficiari effettivi ad una esigua minoranza”.
A rischio 15 mila lavoratori impiegati
In Sicilia, il comparto conta circa 3 mila imprese e 15 mila lavoratori impiegati. Per tutti, questo è il momento peggiore dall’inizio della pandemia: “Sono ripartite le rate dei leasing, di mutui e finanziamenti che pesano molto sui bilanci di un comparto immobile”, spiega Contrafatto. Oltre Roma, la mobilitazione nazionale coinvolge 7 città italiane dal nord al sud del paese: Milano, Napoli, Genova, Palermo, Torino, Catania, Campobasso.
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