Svolta nell’omicidio di Angela Maria Corona, la donna di 47 anni, uccisa e gettata in un dirupo dentro un sacco t martedì nella strada provinciale 16 che collega Bagheria a Casteldaccia.

I carabinieri hanno dato esecuzione, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Termini Imerese nei confronti di 3 soggetti ritenuti responsabili, in concorso morale e materiale tra loro, dell’omicidio di Angela Maria Corona e del successivo occultamento del cadavere.

La donna è stata uccisa nei giorni a ridosso di Pasquetta e il corpo è stato gettato in un dirupo nei pressi della provinciale 16 che collega Bagheria e Casteldaccia.

Secondo quanto accertato dai carabinieri, coordinati dalla procura di Termini Imerese, la nipote della vittima avrebbe assoldato due sicari affinché, dietro corresponsione di un prezzo, l’aiutassero ad uccidere Angela Maria Corona ed a occultarne il cadavere.

Ad essere stati arrestati la nipote Maria Francesca Castronovo, 39 anni, Guy Morel Diehi, ivoriano di 23 anni e Toumani Soukouna, maliano di 28 anni.

L’omicidio di Angela Maria Corona sarebbe avvenuto, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Bagheria, martedì 14. La donna sarebbe stata strangolata e poi infilata in un sacco e gettata nel dirupo. Secondo quanto ha detto la nipote avrebbe ucciso la zia perché da sempre maltrattata nonostante accudisse il nonno, padre della vittima.

Ha confessato di avere ucciso la zia Angela Maria Corona perché veniva da tempo maltrattata. E lo ha fatto in concorso con altri due giovani, un maliano e un ivoriano che vivono a Palermo. I sospetti dei carabinieri della compagnia di Bagheria, coordinati dal pm Daniele Di Maggio e del procuratore di Termini Ambrogio Cartosio, erano caduti quasi subito su Maria Francesca Castronovo.

Il compagno e altri testimoni avevano raccontato di continui dissidi tra la zia e la nipote. I militari dopo avere scoperto il corpo della vittima hanno rintracciato la nipote al centro Grandi Ustionati dell’ospedale Civico. E’ stata ricoverata poco dopo il delitto con alcune bruciature alle gambe.

Secondo alcuni testimoni le ustioni di secondo grado sarebbero state provocate dalla zia che le avrebbe lanciato dell’acqua bollente, secondo la giovane le ustioni sarebbero state provocate dall’incendio della sua macchina. Auto andata in fiamme nei pressi del cimitero di Bagheria. I carabinieri con la consulenza dei vigili del fuoco hanno accertato che il rogo era doloso.

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