Vincenzo Trovato è morto a causa della recisione di una delle vene principali della gamba. Sarebbe questa una delle prime evidenze emerse dall’esame autoptico che è stato effettuato ieri mattina sul corpo del giovane di 22 anni di Trappeto, ucciso al culmine di una violenta lite sul lungomare Felice D’Anna di Balestrate. A confermare questa ipotesi è l’avvocato Pino Muscolino, legale della famiglia della vittima. Sul corpo del 22enne sono state trovate anche “altre gravi lesioni” sparse sul corpo. Maggiori certezze si potranno avere tra 60 giorni quando sarà completata l’analisi medico legale e depositata la relazione come richiesto dalla Procura.

Il legale della famiglia stizzito dal collega

Muscolino non nasconde il suo disappunto per le parole espresse ieri dal collega Franco Lo Sciuto che difende invece il presunto assassino, Gianvito Italiano, al momento unico indagato e in carcere per omicidio. Lo Sciuto aveva evidenziato che il suo assistito non aveva usato alcuna arma e che al contrario di fosse difeso dalla furia di Vincenzo Trovato, arrivato armato con una spranga. “Oggi rompiamo il silenzio solo per chiarire i fatti – replica Muscolino -. Riteniamo che non sia il caso di diffondere notizie non rispondenti al vero, specie in un momento così delicato. Smentiamo quindi nella maniera più categorica quanto riportato alla stampa dal difensore dell’indagato”.

Le prime evidenze dell’autopsia

Riguardo all’autopsia anche Muscolino conferma che non sarebbe stata recisa l’arteria femorale, come inizialmente si era paventato. Sarebbe stata invece recisa con un’arma la vena “poplitea comune”. “Tale recisione – scrive in una nota il legale – potrebbe essere la causa o concausa della morte del giovane, che ha riportato altre gravissime lesioni, certamente non autoinferte. Saranno le indagini a stabilire le presunte responsabilità di questo omicidio, ed il giudice a condannare i responsabili. La giustizia farà il suo corso nelle opportune sedi”.

Per il Gip “molteplici indizi”

Ci sono una pluralità di indizi che hanno portato all’arresto di Gianvito Italiano per l’omicidio avvenuto a Balestrate di Vincenzo Trovato. Il Gip non ha convalidato il fermo ma ha comunque applicato la custodia cautelare in carcere avendo giudicato insussistente il pericolo di fuga. L’arresto però è comunque arrivato “in ragione di una pluralità di indizi scaturenti da prove dichiarative e documentali, che proverebbero che la causa del decesso di Vincenzo Trovato risale ad una lesione da arma da taglio ad un arto inferiore e che tale colpo sarebbe stato inflitto dall’indagato nel corso di una colluttazione, ritenendo altresì sussistere il pericolo di reiterazione del reato e il rischio di inquinamento probatorio”.

 

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