• A Palermo persiste il bollino arancione anche per il 7 e per l’8 luglio
  • A Catania, con punte di 37 gradi percepiti per l’8 luglio, ed a Messina, bollino giallo
  • Rimane la preallerta arancione per il rischio incendi in tutta l’isola

L’afa continua il suo tormento in Sicilia e le ondate di calore anomalo non si fermano. Previste giornate da bollino arancione a Palermo e giallo a Catania e Messina.
La protezione civile regionale ha diffuso il nuovo bollettino (il numero 135) valido dalle 0.00 del 7 luglio per le 24 ore successive.

Nel capoluogo la temperatura massima percepita e prevista si attesta sui 36 gradi sia per il 7 che per l’8 luglio. Il bollino rimane arancione per il persistere dell’alta temperatura.

Bollino giallo a Catania ed a Messina

Caldo anomalo anche a Catania ed a Messina. Nel capoluogo etneo per il 7 luglio sono previsti 36 gradi e per il giorno successivo 37. Nella città dello Stretto, invece, i gradi percepiti saranno 35 per il 7 luglio e 36 per l’8 luglio.

Rischio incendi in preallerta arancione

Rimane stabile il livello di pericolosità del rischio incendi. Preallerta arancione, dunque, in tutte e nove le province dell’isola.

Nella sola giornata del 4 luglio, 135 incendi in Sicilia

A rischiare non sono solo gli agricoltori ma gli incendi lambiscono i centri urbani, provocano panico e lo spopolamento delle aree interne. Complessivamente solo ieri in Sicilia considerando anche il più piccolo focolaio ci sono stati 135 incendi.

Sono circa 400 gli imprenditori agricoli della Coldiretti che hanno aderito alla campagna avviata per porre un freno al fuoco con segnalazioni e azioni di spegnimento ma la situazione è ormai in piena emergenza e per questo occorre agire con piani di prevenzione efficaci.

Danni alla fauna e alla flora

Oltre al costo degli interventi per emergenza, il fuoco causa la perdita di biodiversità per danni alla fauna e alla flora con boschi di querce, di faggio, di castagno. Nelle aree incendiate vengono impedite tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono a settembre decine di migliaia di appassionati a cui si somma la difficoltà per turismo e agriturismo per calo delle presenze nelle aree coinvolte.