“Il Lavoro è dignità. La mancata Stabilizzazione dei Forestali mette in discussione il concetto”, lo dice in una lettera Antonio David, operaio forestale all’indomani dell’elezione del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno all’ARS.

Ora mettere ordine al settore

Ora i forestali siciliani fanno appello alla politica affinché metta ordine al comparto. “Vi è un settore – dice David – o meglio vi sono tante famiglie che attendono lumi da questa situazione sempre più ingarbugliata di politica siciliana. Le famiglie citate sono quelle dei lavoratori forestali, che forse dalla prossima settimana attendono di, vedersi accreditato lo stipendio di settembre per non dire ottobre e mettersi in fila per nuove situazioni in vista del prossimo anno”.

Tanti forestali delusi dalla politica

I forestali denunciano la situazione della politica siciliana, in stallo ormai da settimane. “Tutti in attesa di capire come debbano muoversi i nuovi deputati che si destreggiano come delle pedine in una scacchiera sempre più a vantaggio di chi dirige dai piani alti della capitale”. Intanto tanti forestali hanno preferito disertare la cabina elettorale nell’ultima elezione regionale, “dopo tante promesse non mantenute – dicono – e condivise da sindacati che cercano di racimolare tutto ciò che loro hanno perso”.

“Abbiamo perso la dignità di lavoratori”

“Si è persa la dignità del lavoro continuo e duraturo – dice ancora Antonio David -, lavoro promesso con relativa stabilizzazione per un settore mai decollato e nonostante tutti lo rivendicano nessuno l’ha mai difeso per arrivare al culmine di una dignità dovuta dopo 30-40 anni di settore”. “Oggi, ci si imbatte in nuovi accordi legali, con nuove strette di mano dopo essersi “infilzati, sparlati e sbandierati in diretta o dietro le quinte”, in nuove unioni e nel “volemosi bene”e promesse sindacali con relative carte bollate in attesa sempre di un domani migliore, andando a incrementare ancora di più il malloppo cartaceo di processi e sentenze che alla fine svaniscono nel nulla di fatto, proprio perché “a quartara ‘cu muru”, non è mai andata d’accordo”.

Attacco anche ai sindacati

I forestali si dicono “prigionieri di un sistema consolidato e ben gestito di chi lucra alle spalle dei lavoratori e, per quei pochi che hanno ancora gli occhi chiusi davanti all’evidenza o di chi passa da un sindacato all’altro proprio per cercare di evidenziarsi e mettersi in mostra. Il sindacare non è più sindacato ma, un prendere atto che il lavoratore deve sottostare alle regole comuni di chi ha diretto la baracca da sempre e continuerà a farlo ancora per molto”.