“Sono stati trasferiti quattro operatori sociosanitari e altri sei infermieri sembra siano in procinto di essere trasferiti dal pronto soccorso del Cervello al Pronto soccorso di Villa Sofia”. È quanto emerge a margine della protesta contro i tagli alla sanità pubblica e per la salvaguardia dei precari covid che si sta svolgendo in piazza Ziino a Palermo.

Il sit-in sotto l’assessorato

Questa mattina a Palermo davanti all’assessorato regionale alla Salute è sceso in piazza il sindacato Fials Confsal per rivendicare maggiore attenzione e più risorse per la sanità pubblica. Presente anche il segretario nazionale Giuseppe Carbone oltre al segretario regionale Sandro Idonea.

“Decisione del Primario in contrasto con capo dipartimento”

Per Giuseppe Forte, commissario Fials Palermo il trasferimento dei lavoratori, “è una decisione del primario con l’autorizzazione del capo dipartimento che va totalmente in contrasto con quelle che erano state le indicazioni dell’assessore nell’incontro con i sindacati quando ha garantito che non ci sarebbe stata alcuna chiusura del pronto soccorso del Cervello e alcun smantellamento della struttura. Ci auguriamo si possa fare presto chiarezza su quanto sta avvenendo”.

Cosa chiedono i sindacati in protesta

La Fials rivendica tra l’altro la proroga di tutti i contratti in corso in scadenza al 28 febbraio e l’avvio delle procedure di stabilizzazione, che coinvolgano tutto il personale precario, anche dei lavoratori del ruolo tecnico inspiegabilmente trascurati dal decreto Milleproroghe. La sigla sindacale chiede inoltre direttive unitarie ai commissari straordinari delle aziende sanitarie per evitare licenziamenti di precari e ritiene urgente la riforma del Servizio di Emergenza-urgenza Seus 118, il cui organico è fermo da oltre 15 anni.

La protesta all’Ars

“Vogliamo lavorare”, questo è il grido che risuona fra i precari covid siciliani che hanno deciso di manifestare questa mattina sotto la sede dell’Ars, a Palermo. Più o meno trecento quelli che hanno deciso di sfidare la pioggia e di chiedere a gran voce di potere continuare ad esercitare la propria mansione portati avanti in questi ultimi ultimi anni di pandemia. Dall’essere eroi a rischiare il posto di lavoro. Un paradosso che i lavoratori non accettano, anche alla luce della necessità di figure professionali all’interno del sistema sanitario regionale. Durante il sit-in, un gruppo di sindacalisti è stato ricevuto all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana.

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