“Due buone notizie, di quelle che rendono migliore la nostra terra: da un lato il coraggio dei commercianti che hanno infranto il muro dell’omertà, dall’altro la brillante operazione dei carabinieri che ha colpito il clan di estorsori. A loro sento di rivolgere, a nome di tutti i siciliani, un sentimento di profonda gratitudine perché oggi ci riappropriamo idealmente di un altro frammento di quella libertà che la mafia in tanti anni ha sottratto all’intera collettività”.

Così il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha commentato l’arresto, nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo, di venti persone – tra boss, gregari ed esattori del clan – accusate di associazione mafiosa, traffico di droga, furti, ricettazione, tentato omicidio aggravato, estorsioni e danneggiamenti ai danni di diversi negozianti che li hanno denunciati.

Ad intervenire sugli arresti, anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.

“L’operazione condotta dai Carabinieri e coordinata dalla Procura della Repubblica con grande professionalità – dice il primo cittadino – dimostra come sia necessario non abbassare la guardia contro una vitalità mai sopita delle cosche.
Dimostra anche che lo Stato può essere in grado ed è in grado di proteggere chi decide di ribellarsi al pizzo e alla violenza. Che, come giustamente sottolineato dai vertici dei Carabinieri, lo Stato sa tutelare chi decide di esporsi contro il ricatto mafioso“.

Anche il mondo imprenditoriale, oltre che quello istituzionale, mostra grande soddisfazione per l’operazione messa a segno dai carabinieri e che certamente renderà più libero e privo di condizionamenti il tessuto produttivo cittadino.

“Un plauso ai carabinieri per l’operazione antimafia al Borgo Vecchio, una zona in cui finalmente gli imprenditori hanno deciso con coraggio di denunciare il pizzo, squarciando il muro di omertà“. A dichiararlo è Francesca Costa, presidente di Confesercenti Palermo.
“Quello dei commercianti è un segnale forte e importante per Palermo, un modo per andare avanti culturalmente e avere una visione diversa della nostra città e del suo tessuto economico, che non può continuare a subire le pressioni delle cosche. Bisogna continuare a mantenere alta l’attenzione, augurandoci che la scelta degli imprenditori del Borgo Vecchio sia da esempio per tanti altri commercianti“.

A farle da eco Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo: ““Ancora una volta la collaborazione di commercianti e imprenditori, insieme all’ottimo lavoro delle forze dell’ordine, ha reso possibile un nuovo importante successo dello Stato nella lotta alla criminalità organizzata.
La coraggiosa denuncia degli imprenditori vessati – dice Di Dio – si è rivelata decisiva e conferma il clima di sempre crescente fiducia nelle istituzioni che potrà avere un effetto di “moltiplicatore positivo di buone pratiche”. Ognuno può e deve fare la propria parte: ribellarsi alla morsa del malaffare avendo accanto le istituzioni serve per rendere la nostra terra libera di crescere e di garantire a chi ci vive il necessario sviluppo economico”.

“La denuncia di molti imprenditori che ha portato agli arresti a Borgo Vecchio è un segnale chiaro che qualcosa è cambiata a Palermo e sempre più persone hanno compreso che denunziare il pizzo è l’unica strada percorribile per sconfiggere il malaffare, come lo stesso comandante dei Carabinieri Arturo Guarino ha affermato oggi, ringraziando gli imprenditori per essersi fidati delle Forze dell’Ordine”, afferma il presidente di Ance Palermo, Massimiliano Miconi.
“Tra gli imprenditori che hanno denunziato – continua il vice presidente di Ance nazionale Fabio Sanfratello – ci sono anche titolari di imprese edili che a Borgo Vecchio stavano effettuando alcuni lavori di ristrutturazione ed a loro va il nostro plauso ed il nostro sostegno. Penso a Giuseppe Piraino – continua Sanfratello – che con altri 13 imprenditori si è rivolto alle forze dell’ordine proprio per denunziare tentativi di estorsione. Un atto di coraggio e di grande senso civico che ha permesso alle Forze dell’ordine di arrivare agli arresti di oggi”.
“Per quanto mi riguarda – ha aggiunto Piraino – quella della denunzia è l’unica strada percorribile da tempo per me e la mia azienda. Sono felice che sia diventato il percorso giusto anche per molti altri imprenditori, un bel messaggio per la nostra comunità. Oggi non è più l’imprenditore che deve avere paura ma il mafioso quando viene a chiederci il pizzo”.

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