“Il sistema dei pagamenti del Personale ASU si trova insabbiato nella palude dell’inefficienza organizzativa della macchina regionale, in particolare del Servizio I del Dipartimento del Lavoro di Via Praga, deputato a emettere i relativi decreti e mandati di pagamento, mai emessi nei tempi previsti”. Lo dicono in una nota i sindacati degli Asu siciliani che chiedono, al Dirigente Generale responsabile del Dipartimento, la rimozione del dirigente responsabile e di affidare “all’esterno un’attività che non è stata mai in grado di assolvere nei tempi dovuti”.

Il problema della burocrazia

La burocrazia regionale, lamentano i sindacati, è riuscita, con la sua scellerata organizzazione, di mancata programmazione delle attività da svolgere, di continui, infiniti e inventati controlli documentali, a declassare il Personale ASU rispetto ad altro personale, come personale di categoria inferiore visto che ogni mese è l’unico personale a non percepire mai il sussidio come altro personale egualmente gestito e pagato dallo scellerato Servizio I. “A proposito del sussidio non possiamo non rimarcare che è un’autentica elemosina, persino inferiore al reddito di cittadinanza; su questo aspetto la politica non può girarsi dall’altra parte, anzi preannunciamo uno specifico comunicato successivo ad hoc”.

Sistema da rivoltare

“Vogliamo ricordare a tutti i soggetti della burocrazia regionale che il Personale ASU in moltissime realtà sopperisce totalmente alle carenze di organico laddove questo opera ed è denigrante per tantissimi lavoratori non essere remunerati e attendere, giorno dopo giorno, mentre qualcuno continua a giocare con il loro malessere aggravando sempre più la loro esistenza. È arrivato il momento che si intervenga per mettere la parola fine a questo vergognoso comportamento se non si vuole essere conniventi con un sistema che deve essere rivoltato come un calzino”.

I sindacati annunciano la mobilitazione

Se non saranno emessi i decreti con i relativi mandati di pagamento in favore del Personale ASU, le sigle sindacali annunciano “una serie di manifestazioni sotto il dipartimento del lavoro e non cesseranno fino a quando i responsabili di questa annosa vicenda non saranno rimossi e mandati ad altro lavoro”.

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