Uno dei progetti del Palermo targato Mirri-Di Piazza è l’esportazione del marchio all’estero. Di questo se ne occuperà Di Piazza che vive in America. Oltre al vice presidente, una grossa mano potrebbe arrivare dall’ex arbitro Gianluca Paparesta che, come detto durante la conferenza stampa di presentazione, sta lavorando per la cessione dei diritti tv ad alcune emittenti.

“In Italia le realtà sono quelle che conosciamo – dichiara Paparesta a “Il Giornale di Sicilia” – stiamo già parlando con loro e continueremo a farlo. Ci sono varie ipotesi, anche perché ci sono emittenti che lavorano solo in determinate parti del mondo. Ci stiamo però muovendo anche a livello internazionale e questa visibilità può essere un’opportunità di valorizzazione per il Palermo Calcio, per Palermo e per i nostri partner”.

“Come ha detto il presidente Mirri durante la presentazione – continua l’ex arbitro- Palermo è una vetrina e compatibilmente con le opportunità che ci possono essere a meno di un mese dall’inizio del campionato, vedremo cosa fare. C’è chi ha già mostrato interesse verso questa squadra e non credo di svelare un segreto. Il nostro obiettivo è quello di consentire la visione delle partite ai tantissimi tifosi del Palermo che vivono in città, ma anche ai siciliani e non solo che sentono il legame con la propria terra e con questa squadra, che è un simbolo di appartenenza per loro. Riuscire a far seguire loro la partita della squadra della loro terra è un obiettivo, sia a livello nazionale che internazionale”.

Paparesta è uomo di fiducia di Tony Di Piazza:”Lo conosco da tanti anni – prosegue Paparesta – è una persona di grande serietà e con grandi legami verso la propria terra, pur essendosi affermato imprenditorialmente negli Stati Uniti. È anche presidente di un’associazione che raggruppa gli italiani a New York e organizza eventi finalizzati a tener viva la cultura italiana e la lingua. Ha mantenuto sempre questo suo affetto verso l’Italia e la Sicilia, è appassionato di calcio e aveva intenzione di aiutare il Palermo già a marzo, come fatto da Mirri”.

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