Uno smacco. Una decisione dura da digerire. Palermo fuori dalle sedi degli Europei 2032 di calcio fa sussultare anche il mondo della politica. Si parla apertamente di bocciatura. Lo stadio Renzo Barbera è stato difatti escluso dal dossier finale che la Figc ha presentato alla Uefa per portare avanti l’iter della candidatura. L’Italia è in lizza per ospitare Euro 2032 con la Turchia e la decisione finale da parte della federazione continentale arriverà tra settembre ed ottobre prossimi.
Ma rimane inconcepibile che la quinta città d’Italia non sia tra le dieci proposte dell’Italia che si candida per ospitare uno degli eventi sportivi più importanti del mondo.
Una decisione che, ci si aspetterebbe, avrebbe dovuto far insorgere la politica cittadina e regionale. Al momento però, si registrano dichiarazioni di consiglieri comunali e deputati regionali. Bocche cucite, ad ora, sia sul fronte del Comune di Palermo che della presidenza della Regione. Nessuna dichiarazione infatti è stata resa nota né da Roberto Lagalla né da Renato Schifani, oltre che dall’assessore regionale Elvira Amata e dal predecessore Francesco Scarpinato. Unica a parlare Sabrina Figuccia che, ai nostri microfoni, ha fatto il punto sullo stato del Renzo Barbera e sulla decisione della Figc.
Gennuso “Bocciatura incredibile”
Riccardo Gennuso, deputato regionale di Forza Italia all’Ars, sottolinea: “La bocciatura dello stadio palermitano Renzo Barbera, unico in Italia escluso dalla candidatura del nostro Paese per ospitare gli europei 2032, è a dir poco incredibile. A meno che non sia uno scherzo di cattivo gusto o un grossolano errore, non possiamo che pretendere urgenti chiarimenti da parte della Federazione che dovrà spiegare quali criteri siano stati adottati per questa scelta”.
Barbagallo “Incomprensibile, si vuole un Paese spaccato in due”
“Euro 2032 si è fermato a Bari! Nessuna partita si giocherà in Sicilia, a Palermo, la quinta città d’Italia. Anche in queste decisioni, incomprensibili come quella dell’autonomia differenziata, si vuole un Paese spaccato in due: il Nord con stadi e grandi incontri di calcio e al Sud invece, come al solito solo briciole e partite in tv”. Lo dice Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd.
Bonanno “Siamo sbalorditi, facciamo appello a Schifani e Abodi”
A ribadire il concetto è Domenico Bonanno, capogruppo della Dc in Consiglio comunale.
“L’esclusione dello stadio Renzo Barbera di Palermo dalla lista con la quale la Figc ha presentato ufficialmente la candidatura dell’Italia per ospitare gli Europei del 2032 ci lascia sbalorditi. Non è pensabile che la Figc che parla di bellezze storiche e artistiche da esaltare, come elemento per la redazione del dossier di candidatura dell’Italia, non abbia tenuto in alcun modo conto dello straordinario patrimonio artistico, culturale, storico e paesaggistico della nostra città. Facciamo appello al Presidente della Regione, Renato Schifani, e al Ministro dello Sport, Andrea Abodi, affinché si possa mettere una pezza alla scellerata scelta di escludere la quinta città d’Italia dalle possibili sedi ospitanti le partite degli europei di calcio 2032. Sono soltanto tre le città meridionali coinvolte, la Sicilia svolge un ruolo strategico fondamentale e non può in alcun modo essere considerata una regione di serie B”.
“Palermo non può fare da panchinara”
Bonanno prosegue: “Palermo non può fare da panchinara a nessuna città d’Italia e questo deve essere chiaro e non può essere penalizzato un popolo calciofilo che, ricordo alla Figc, riempie lo stadio ogni volta che la Nazionale gioca sia amichevoli che partite di qualificazioni”.
Di Gangi “Un fallimento”
Di questa esclusione (a sorpresa) parla anche Mariangela Di Gangi, consigliere comunale Progetto Palermo. “Dando per scontato che la Figc abbia fatto una attenta e scrupolosa valutazione tecnica, è evidente che se il fallimento e la ripartenza dalla serie D hanno rappresentato da un nuovo inizio pieno di orgoglio e luce dal punto di vista sportivo, la bocciatura di oggi conferma che quel fallimento continua a pesare dal punto di vista della gestione strutturale dello stadio”.
Continua: “Un fallimento che, nonostante la rinascita dal punto di vista sportivo, richiede, richiederà a maggior ragione adesso, un ragionamento complessivo sugli investimenti per l’impiantistica sportiva di eccellenza e di base, perché l’una è intrinsecamente legata all’altra. Così come il calcio è rinato dal punto di vista sportivo con un impegno corale della città, con un analogo impegno collettivo si deve affrontare il problema strutturale. Non basterà presentarsi col cappello in mano”.
Miceli “Esclusione è mancata occasione per città ad indotto”
Il vicepresidente della Commissione Sport al Comune di Palermo, Giuseppe Miceli, assieme ad Antonino Randazzo e Concetta Amella del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle sottolineano: “L’esclusione di Palermo dalla lista delle dieci città italiane candidate dalla Figc per ospitare il prossimo Europeo 2032 è un fatto molto grave, un’occasione mancata per la città e il suo indotto, che avrebbero potuto beneficiare di un importante sviluppo e flussi turistici. Il fatto che, pur trovandoci a nove anni dalla manifestazione, il Barbera non sia in elenco la dice lunga su quello che Comune e Regione sono stati in grado di comunicare in termini di visione a lungo termine sulla valorizzazione dello stadio, delle infrastrutture e del territorio a contorno. Ridurre il tutto a una questione di mancata manutenzione dell’impianto è semplicemente una scusa rispetto alla assenza di idea di futuro e alla incapacità di fornire risposte adeguate alle richieste della Figc”
E continuano: “Inoltre, non si può ignorare il fatto che su dieci stadi candidati, ben sei si trovano al nord, mentre solo quattro nel centro-sud, dimostrando un’evidente trazione nordista del governo nazionale che ha finito per influire sulle decisioni della federazione. È importante che l’amministrazione comunale e regionale prendano atto di questa situazione e si impegnino a garantire la valorizzazione degli impianti sportivi del nostro territorio, nonché a contrastare eventuali discriminazioni territoriali”.
Dieci le sedi indicate, Palermo fuori
La Federazione italiana gioco calcio ha presentato la lista definitiva alla Uefa. Restano dieci le città designate su 11 dossier presentati. Rimane fuori solo il Renzo Barbera di Palermo che ospitò nel 1990 le partite del girone F con Inghilterra (che giocò solo a Cagliari), Eire, Egitto e l’Olanda campione d’Europa in carica. Altri tempi.
Confermate le sedi di Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari. Tutte queste ospitarono i Mondiali di Italia 90.
Cagliari preferita a Palermo
Non ci sarà Palermo, ma bensì Cagliari. Città isolana come il capoluogo siciliano ma dotata, a parere della federazione, di migliori collegamenti e di un impianto, ovvero il Sant’Elia, sul quale lo stato dei lavori di manutenzione è in fase maggiormente avanzata rispetto al Renzo Barbera. Struttura, quella del capoluogo siciliano, che presenta evidenti criticità, mai risolte dalle Amministrazioni che si sono susseguite in queste anni o da un intervento diretto della Regione Siciliana, attore assente e non protagonista in tutta la partita federale.
Palermo finisce in panchina
Una sconfitta senza precedenti per il capoluogo siciliano e il suo tessuto sociale che, poco più di un anno fa, ospitò la semifinale dei playoff per l’accesso ai Mondiali di Qatar 2022 contro la Macedonia del Nord.
Pronto per ospitare le partite della Nazionale quindi, ma non un match del futuro Europeo. Un paradosso vero e proprio con il quale, purtroppo, si dovrà fare i conti. E non basta certamente il “contentino” dato dalla Figc che, a proposito di Palermo, dichiara che “continuerà a essere coinvolta nell’iter a supporto della candidatura”. Invece che protagonista quindi, Palermo finisce in panchina, dietro le quinte, a fare da comparsa come possibile seconda scelta.
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