«Palermo sta vivendo una fase molto difficile, come tutti i comuni d’Italia. È una città metropolitana con un serie di complessità ma c’è un clima politico che, anche nell’ultima prova di fine anno, ovvero con l’approvazione del Bilancio, ha dato prova di un grande senso di responsabilità e maturità nell’affrontare i problemi».

Così Salvatore Orlando (detto Totò), presidente del Consiglio Comunale di Palermo, a Casa Minutella, in diretta su BlogSicilia.it.

In studio anche il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli e componente della segreteria nazionale di Europa+ che, però, ha un giudizio opposto rispetto a Orlando: «Situazione drammatica e avvilente. Non credo che il Consiglio Comunale possa sempre mettere le toppe. Può dare atti di indirizzo ma non sempre vengono ascoltati. Come ad agosto nel caso della richiesta di sospendere la ZTL ma l’amministrazione è andata avanti. Il sindaco Leoluca Orlando è in un fase politica in cui sta dimostrando una grande incapacità di gestione. Orlando, che ha detto che governerà fino al 2022, è passato dal ‘facciamo squadra’ a ‘resto solo al comando’».

Per Andrea Mineo, consigliere comunale di Forza Italia, «la situazione del Comune di Palermmo è da tardo-impero. Quando l’Impero romano crollò, tutti cominciarono a cercare una nuova collocazione. C’è in atto il tracollo di una visione connotata da molti proclami e pochissimi fatti. Nove anni fa Orlando disse che avrebbe coniugato emergenza e progettualità ma le emergenze sono rimaste e i progetti non si sono visti».

Dario Chinnici, capogruppo di Italia Viva, ha ricordato che il suo partito «poteva fare una scelta di comodo e votare semplicemente il Bilancio ma lo abbiamo cambiato, migliorato e modificato, ascoltando le esigenze e le emergenze della città. Siamo partiti nel 2017 con la Giunta che andava nelle periferie e incontrava i cittadini. Oggi, invece, per vedere un assessore bisogna chiamare Chi l’ha visto?. Bisogna cambiare totalmente verso. In questo momento ci sono 650 bare al cimitero. C’è l’emergenza rifiuti e per cui occorre abbattere le barrere biologiche e costruire non altre vasche a Bellolampo ma un nuovo polo ambientalista – ecologico».

Andrea Mineo, durante il dibattito, ha affermato: «Forza Italia, alle ultime amministrative, è risultato il primo partito ma abbiamo accettato il verdetto degli elettori e ci siamo messi a disposizione del Consiglio comunale. Abbiamo tentato di dare una mano e una sponda. È chiaro che ci sono stati partiti più o meno responsabili. Oggi si è perso il contatto con la realtà e l’amministrazione non ha più progettualità.

Perentorio, poi, l’intervento di Ferrandelli: «Prima si chiude questa consiliatura, meglio è. La mozione di sfiducia è stata un’occasione persa. C’è il richiamo scomodo di quesa maggioranza alle poltrone e ora c’è chi prova a ridurre i danni. Non credo, poi, al protagonismo rinnovato del Consiglio comunale. Ora, però, si avvicinano le elezioni e quindi ci sono forze poltiche di maggioranza che non possono nascondere a lungo lo sfascio dell’amministrazione e provano a salvare la faccia. È iniziato il dopo Orlando e si fa a gara a prendere le distanze».

Si è parlato anche di ZTL e via Roma. Per il presidente del consiglio comunle Orlando: «Via Roma è stata distrutta prima della ZTL, dai centri commerciali. Buona parte dello spopolamento, infatti, è stato causato dai centri commerciali. Io resto favorevole alla ZTL che dovrebbe essere anche esteso. Credo, inoltre, che le pedonalizzazioni abbiano apportato benefici. Il Consiglio comunale ne aveva individuate di più ma ne sono state fatte di meno. Su Via Roma, infine, bisogna mettere in campo misure straordinarie e rilanciarla con un progetto a lunga gittata».

Ferrandelli, però, si è detto contro «questa ZTL. Quando levi la mobilità e la possibilità di arrivare a quelle zone, togli clienti. Non sono contrario ai centri commerciali ma vincono rispetto agli altri perché offrono parcheggio, accessibilità e viabilità, cosa non successa in via Roma. Una cosa è la pedonalizzazione, poi, altra cosa è la viabilità. Il sindaco è arrivato tardi con la sospenzione della ZTL, bisognerebbe riparlarne a fine pandemia».

Infine, per Mineo «non c’è un’idea di sviluppo e accoglienza per chi vuole fare impresa. Via Roma muore perché non si dà spazio alle grandi imprese di aprire a causa di un burocrazia comunle farraginosissima».