“Sui reati di mafia si deve mantenere la schiena dritta e non si può arretrare di un passo. E’ il momento del rigore e dell’intransigenza e non dei compromessi che rischiano di vanificare gli sforzi e il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura”. Sono le parole ferme e decise Maria Falcone, sorella di Giovanni Falcone, il giudice ucciso dalla mafia a Capaci nel 1992, in riferimento alle norme della riforma del processo penale sulle improcedibilità.

Appello a tutte le forze politiche

“Rivolgo un appello alle forze politiche – aggiunge la Falcone – tutte perché, senza divisioni di sorta, dimostrino che la lotta alle mafie resta in cima alle priorità di un Paese che in nome della legalità ha visto morire i suoi uomini migliori”.

Cosa è accaduto oggi

C’è stato il via libera del Consiglio dei ministri alla proposta di mediazione sulla riforma del processo penale. A quanto si apprende, c’è il via libera anche del Movimento 5 Stelle, come riporta l’Ansa. Tempi più lunghi, fino a sei anni in appello, per i processi per delitti con aggravante mafiosa, nella fase transitoria di entrata in vigore della nuova prescrizione, fino al 2024. E’ la mediazione passata in Consiglio dei ministri. La proposta, frutto di una mediazione del Pd con il ministro Orlando, avrebbe assorbito i dubbi del M5s sull’improcedibilità per l’articolo 416 bis.1 del codice penale, sull’aggravante mafiosa. Una deroga esplicita per quei reati ci sarebbe nella fase transitoria, con la possibilità di termini fino a 5 anni a regime.

Si vuole dare un’accelerata

Ci sarebbe comunque l’impegno a ritirare tutti gli emendamenti presentati dalle forze di maggioranza con l’obiettivo di concludere nei prossimi giorni l’approvazione della riforma, ha detto il ministro Marta Cartabia parlando fuori da Palazzo Chigi dopo il Cdm. “E’ una giornata importante – ha detto proprio Cartabia -. Lunghe riflessioni per arrivare a un’approvazione all’unanimità con convinzione da parte di tutte le forze politiche. Ora c’è l’obiettivo di accelerare il più possibile per concludere se possibile prima della pausa estiva questa importantissima riforma”. Al contrario, l’ex presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte si è detto rammaricato per l’opposizione della Lega su processi mafia: “Devo dire che sono molto rammaricato perché dalla Lega c’è stata una durissima opposizione all’allungamento dei tempi di prescrizione per i processi per mafia”.

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