”Da capitale della cultura a capitale della tortura, il passo è breve, anzi brevissimo. Essere costretti a convivere con i rifiuti a Palermo è insopportabile. Orlando ne prenda atto, ammetta il suo clamoroso fallimento e vada a casa. La premiata ditta sindaco-presidente della Regione ha clamorosamente toppato, e come sempre a pagare saranno i cittadini palermitani, che vedono peggiorare il servizio, e, con tutta probabilità, vedranno aumentare le tariffe, secondo una perversa legge del contrappasso che ormai è il segno distintivo di questa amministrazione”.
Lo affermano i deputati del M5S all’Ars, componenti della commissione Ambiente (Trizzino, Campo, Di Paola e Palmeri) e il consigliere comunale di Palermo, Antonino Randazzo.
“Grazie all’inefficienza del duo Orlando-Musumeci – afferma Giampiero Trizzino – i palermitani continueranno a vivere circondati dall’immondizia e subiranno un presumibile corposo aumento della Tari per compensare le spese di trasporto dei rifiuti, che da Palermo viaggeranno fino alla discarica di Catania. Quindi oltre al danno, la beffa, considerato che anche il resto del servizio è pessimo. Tanto per dirne una, sono spariti da anni gli addetti allo spazzamento delle strade, che ormai sono invase da cartacce, mozziconi e ogni sorta di rifiuti”.
“I rifiuti a Palermo – continua Trizzino – non sono più un’emergenza, sono un colossale disastro, una vergona inaudita, causata da ritardi ed inefficienze inaccettabili. Che la discarica di Bellolampo si stava esaurendo si sapeva da almeno due anni, ciononostante il Comune, in qualità di proprietario dell’impianto, e la Regione, deputata al monitoraggio del sistema regionale, hanno ritardato i lavori di costruzione della nuova vasca, al punto che per vedere riaperta la discarica occorrerà un anno a partire da adesso. Ma ciò che fa ancor più rabbia è che la dimensione della nuova vasca è decisamente minore rispetto alla precedente, dunque, con le percentuali bassissime di raccolta differenziata del capoluogo siciliano, in meno di tre anni sarà nuovamente satura e tutto sarà come prima”.
“Orlando – afferma il consigliere Randazzo – ha dimostrato di non avere né la volontà, né la capacità di attuare misure concrete per incrementare la differenziata. Ad esempio, la fase ‘2’ del ‘porta a porta’, progetto che risale al 2013, è ferma al terzo step di sei. Un vero fallimento”.
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