Pankarretto entra nella lista dei panettoni più buoni stilata dal Corriere della Sera

  • Pankarretto è stato selezionato dall’esperto di cucina, Tommaso Galli
  • Nella lista dei panettoni premiati anche Carlo Cracco e Iginio Massari
  • Pankarretto è un prodotto nato dalla collaborazione tra la pasticceria Palazzolo e il birrificio Bruno Ribadi

Pankarretto è  il panettone salato frutto di una deliziosa joint venture gastronomica tra la pasticceria Palazzolo e il birrificio Bruno Ribadi. Il panettone è stato  viene premiato dalla classifica del Corriere della Sera. Pankarretto è stato inserito,  dalla rubrica Cook del quotidiano di via Solferino, nell’elenco dei cinquanta panettoni da mangiare o regalare per Natale.

Un risultato eccellente per un prodotto appena arrivato in un mercato competitivo ed agguerrito. Tra proposte classiche ed eretiche, con candidatura alla ciliegia o all’albicocca, la nota salata di Pankarretto ha conquistato il palato dell’esigente esperto di cucina del Corriere della Sera.

Sono pochi o sono tanti cinquanta panettoni da premiare? A scorrere la lista selezionata da Tommaso Galli si scoprono le firme più famose della cucina italiana, da Antonino Cannavacciuolo a Carlo Cracco, per arrivare sino al maestro dei maestri in pasticceria, Iginio Massari.

Pankarretto nasce a Cinisi, piccolo borgo marinaro della Sicilia, a pochi chilometri da Palermo. In quel piccolo paese, da un secolo esatto lavora una famiglia di pasticcieri che ha fatto fortuna con cannoli, cassate e dolci alle mandorle.  Oggi la pasticceria Palazzolo esporta in tutto il mondo quei dolci che sanno tanto di Sicilia ed ha aperto succursali in Grancia e Spagna. Con un vicino di casa tutto creatività e smart come Bruno Ribadi, era chiaro che prima o poi, le due imprese star di quel territorio sarebbero convolate a nozze.

Pankarretto è il frutto di questa inaspettata e vincente iniziativa. Pankarretto è  un panettone salato. Non ha nulla a che vedere con il panettone gastronomico. E’ un prodotto veramente nuovo, un lievito farcito con prodotti tipici della Sicilia, dai peperoni alle olive, dai capperi di Salina ai cereali. E la birra? La birra finisce per allietare l’impasto in fase di lievitazione, donando una nota di agrumi , bacche di sommacco e pepe rosa.   Il nome “pankarretto” è un chiaro richiamo al carretto siciliano. Perchè sapori e guarnizioni di Pankarretto ricordano al palato le decorazioni di un carretto siciliano.

Dietro questo strappo alle regole della tradizione del panettone, c’è la cultura di un territorio e la ricerca spasmodica del best of Sicily, dai grani antichi a produzioni tutelate come presidio “slow food”.

 

 

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