Torna in carica a distanza di due anni e mezzo il consiglio comunale a Partinico, nel Palermitano, dopo lo scioglimento per mafia decretato nel luglio del 2020. Il giorno del gran ritorno è stato fissato per il prossimo 7 dicembre alle 9,30. L’assise è stata convocata dal suo consigliere anziano, Erasmo Briganò di Forza Italia, che dunque presiederà i lavori sino ad elezione del presidente. Ma in realtà è possibile che proprio lui resti in carica.

L’ordine del giorno

Il primo ordine del giorno non poteva che essere quello “classico” degli insediamenti di un organo consiliare. Si faranno i giuramenti dei consiglieri comunale e del neo eletto sindaco Pietro Rao; chiaramente si andranno a verificare anche le eventuali cause di eleggibilità e candidabilità, ed eventuali surroghe. Quindi si procederà all’elezione di presidente e vicepresidente del consiglio. per la carica più importante dell’assise il nome forte è quello di Briganò, forte dei suoi consensi personali e di quelli della lista di Forza Italia, la più votata alle scorse amministrative del 13 novembre.

La composizione ufficializzata qualche giorno fa

Appena qualche giorno fa, dopo una decina di giorni di verifiche, è stata ufficializzata dall’ufficio elettorale la composizione del nuovo consiglio comunale con l’assegnazione dei seggi. Ad essere stati completati i complessi conteggi sulla base della legge regionale di riferimento e tenendo conto del cosiddetto metodo matematico D’Hondt. Nessun colpo di scena ed una sola verifica all’interno di una lista per accertare il numero di voti, che poi non ha sortito alcun cambiamento.

La maggioranza

Il premio di maggioranza è scattato al neosindaco Pietro Rao i cui voti di lista hanno superato il 40% dei consensi mentre le altre due coalizioni non sono arrivate alla stessa cifra. Dunque per lui ci sono 15 seggi per effetto dei 6 consiglieri scattati a Forza Italia, 5 a Nuova Partinico, 2 ad Autonomi e partite Iva ed uno a testa a Partinico e nel cuore e Dc Nuova.

L’opposizione

Sarebbe meglio definire “le” opposizioni. Infatti difficilmente le due coalizioni perdenti potranno fare mai fronte comune, considerando che sono ispirate a centrodestra e centrosinistra, quindi in antitesi. A loro spettano 9 seggi: uno d’ufficio al sindaco perdente più votato, Toti Longo. Gli altri 8 sono stati suddivisi tra Fratelli d’Italia (4), “De Luca sindaco di Sicilia” (2), Partinico comunità (1) e Liberi determinati e chiari (1).

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