Partinico ha la composizione del nuovo consiglio comunale post scioglimento per mafia con l’assegnazione dei seggi. Ieri sera l’ufficio centrale del Comune ha completato i complessi conteggi sulla base della legge regionale di riferimento e tenendo conto del cosiddetto metodo matematico D’Hondt. Nessun colpo di scena ed una sola verifica all’interno di una lista per accertare il numero di voti, che poi non ha sortito alcun cambiamento.

La maggioranza

Il premio di maggioranza scatta al neosindaco Pietro Rao i cui voti di lista hanno superato il 40% dei consensi mentre le altre due coalizioni non sono arrivate alla stessa cifra. Dunque per lui ci sono 15 seggi per effetto dei 6 consiglieri scattati a Forza Italia, 5 a Nuova Partinico, 2 ad Autonomi e partite Iva ed uno a testa a Partinico e nel cuore e Dc Nuova.

L’opposizione

Sarebbe meglio definire “le” opposizioni. Infatti difficilmente le due coalizioni perdenti potranno fare mai fronte comune, considerando che sono ispirate a centrodestra e centrosinistra, quindi in antitesi. A loro spettano 9 seggi: uno d’ufficio al sindaco perdente più votato, Toti Longo. Gli altri 8 sono stati suddivisi tra Fratelli d’Italia (4), “De Luca sindaco di Sicilia” (2), Partinico comunità (1) e Liberi determinati e chiari (1).

La verifica

Una sola verifica da parte del magistrato nominato dalla corte d’appello a presiedere l’ufficio elettorale ed ha riguardato i voti conteggiati a due candidati della stessa lista, vale a dire Nuova Partinico. In autotutela, in seguito ad un’istanza ufficiale pervenuta, sono stati verificati i voti di Gloria Centineo e Salvatore Viola. Nessuna novità rispetto a quelli che erano stati ufficiosamente pubblicati dal Comune per cui ad essere eletta è la Centineo e non Viola.

I primi screzi

Intanto emergono i primi screzi all’interno delle fazioni politiche. Linda La Corte si è dimessa dall’incarico di vicepresidente del direttivo del circolo del partito Democratico. Era una delle esponenti dei Dem tra le più in vista, consigliere comunale nella scorsa legislatura e anche candidata assessore con il sindaco Bartolomeo Parrino. E’ andata via polemicamente pur non facendo nessun nome: “Il mio percorso – ha scritto in una lettera indirizzata alla segreteria del partito locale – ha deciso di abdicare la politica delle inesattezze e delle inottemperanze, delle beghe intestine e degli interessi personali, del primeggiare fine a sé stessi e di non  avere una forza condivisa con le figure rappresentative che devono garantire l’ascolto e l’azione delle richieste del nostro territorio anche fuori Partinico”.

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