Scoperta a Partinico l’ennesima piantagione di marijuana, a finire in manette un anziano che al momento risulta essere l’unico indagato. L’operazione è del commissariato di polizia che da tempo portava avanti questa indagine antidroga ed aveva individuato il terreno, che si trova all’estrema periferia della città. A finire in  manette Liborio Giarraffo, 84 anni, proprietario del terreno in cui sono state rinvenute oltre 500 piante alte tra il metro e mezzo e i due metri.

La convalida dell’arresto

Oggi è stato convalidato l’arresto dell’uomo, difeso dall’avvocato Bartolomeo Parrino, che nell’interrogatorio di garanzia si è avvalso della facoltà di non rispondere. Stabiliti gli arresti domiciliari da scontare nella sua abitazione. Gli arbusti sono stati individuati per l’esattezza in contrada Vernazza, area che si trova nelle vicinanze della diga Jato, dunque molto ricca di acqua e particolarmente umida. Un humus perfetto per questo tipo di piantagioni.

L’allaccio abusivo

Nel corso del loro blitz gli agenti hanno anche rinvenuto un allaccio abusivo alla rete elettrica. Il casolare e l’impianto di irrigazione erano quindi alimentati con un allaccio diretto abusivo all’impianto pubblico. Per questo motivo le accuse nei confronti dell’84enne sono non solo di coltivazione di sostanza stupefacente ma anche di furto di energia elettrica. Al vaglio da parte degli inquirenti anche altre posizioni: c’è il fondato sospetto che qualcun altro aiutasse l’anziano a coltivare lo stupefacente.

Poche settimane fa altra operazione nella stessa zona

Oltre un migliaio di piante di marijuana furono scoperte il mese scorso sempre nei pressi del lago Poma a Partinico, con tanto di allaccio idrico abusivo per alimentarle. I carabinieri della compagnia di Partinico hanno denunciato un uomo di 56 anni accusato di coltivazione di sostanze stupefacenti e furto aggravato. Nel corso di un servizio di controllo, con il supporto aereo del 9° nucleo elicotteri carabinieri e di unità del nucleo cinofili di Palermo-Villagrazia, è stata individuata, in un appezzamento di terreno di proprietà dell’indagato, fuori dal centro abitato, un’estesa piantagione di cannabis indica composta da 1.390 piante e 320 germogli, nascosta tra gli ortaggi e irrigata grazie a un sistema che prelevava acqua dal bacino artificiale del Lago Poma, con un allaccio abusivo.

 

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