Al lavoro la commissione elettorale circondariale per ratificare la regolarità delle operazioni di spoglio delle elezioni amministrative a Partinico dello scorso 13 novembre. Entro domani potrebbe arrivare il verbale e questo significherebbe che il neosindaco Pietro Rao potrà materialmente insediarsi e cominciare a governare il Comune dopo ben 3 anni e mezzo di commissariamenti senza soluzione di continuità.

L’ipotesi seggi per la maggioranza

Stando alle prime ipotesi, i 24 seggi in consiglio sarebbero suddivisi tra i 15 della coalizione di maggioranza a sostegno del sindaco eletto e i 9 dell’opposizione. Per quanto concerne i 15 eletti della maggioranza ecco chi sono: Erasmo Briganò, Margherita Salvia, Giovanni Pantaleo, Pietro Loria, Eleonora Rappa e Aldo Viola di Forza Italia; Mauro Lo Baido, Sergio Bonnì, Adriana Acquaro, Gianni Montoleone e Gloria Centineo di Nuova Partinico; Federica Gioiosa e Antonino Sollena di Autonomie  partite Iva; Giovanni de Simone di Partinico nel cuore e Marika Giannola della Dc.

L’opposizione

Per quanto concerne l’opposizione ecco la papabile composizione. Anzitutto sulla base della legge elettorale uno spetta d’obbligo al secondo candidato sindaco più votato, quindi a Toti Longo. Figurano poi Mariella Graziano, Giuseppe Rubino e Vanessa Costantino di Fratelli d’Italia, Gaspare Anzelmo e Chiara Gibilaro di Partinico comunità e Nuccio Latona ed Ennio Morello della lista De Luca sindaco di Sicilia, infine Toti Comito di Liberi Determinati Chiari.

Il consigliere recordman

Ad emergere l’exploit di Forza Italia che dopo due legislature consecutive all’asciutto torna a sedersi dietro gli scranni del palazzo di città con propri rappresentanti. Il recordman di voti è Erasmo Briganò, già vicepresidente del consiglio nella scorsa legislatura, con i suoi 730 voti, figlio d’arte di quell’Enzo che è stato assessore a Partinico ed anche consigliere provinciale. E per lui già si comincia a vociferare della possibilità che questo pieno di voti possa portarlo dritto ad essere eletto presidente del consiglio comunale.

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