“Noi la chiudiamo la distilleria Bertolino”: c’è subito il primo impegno forte da parte di Pietro Rao alla sua uscita in cui ufficializza la candidatura a sindaco per le prossime amministrative del 13 novembre prossimo a Partinico, nel Palermitano. Nel salone dei Cappuccini ha contestualmente presentato anche il simbolo del movimento che lo affiancherà, “Partinico nuova” con i colori giallo e verde del gonfalone della città. Ha rivendicato la sua appartenenza al centrodestra ma non farà alcun passo indietro quando la coalizione si esprimerà: “Non c’è più tempo”.

Chi è Rao

Rao, 60 anni, imprenditore nel settore farmaceutico veterinario, è stato nel 2006 parlamentare nazionale alla camera dei deputati quando era sotto il vessillo del Ccd, una delle tante formazioni politiche centriste nate negli anni ’90 e i cui esponenti si rifiutarono di confluire nell’allora partito popolare. Ha provato anche la candidatura alle elezioni regionali e una nuova candidatura alle nazionali ma senza successo. E’ stato a Partinico in più legislature eletto consigliere comunale e presidente dell’assise. Per lui anche un’esperienza da presidente della società della Regione “Sicilia lavoro” quando a suo tempo era un fedelissimo dell’allora governatore Raffaele Lombardo.

Sulla distilleria Bertolino

Il suo primo impegno forte sarà quello di dar seguito alla delocalizzazione della distilleria Bertolino. C’è una convenzione che a suo tempo venne sottoscritta tra Comune e azienda per spostarsi dall’attuale sito in centro abitato di viale dei Platani all’area industriale di contrada Sant’Anna a cui però sono seguiti ben due ricorsi al Tar e Cga, di cui l’ultimo arrivato qualche giorno fa. “Non la chiudiamo perché abbiamo qualcosa contro la Bertolino – sottolinea Rao -, la chiudiamo perchè finalmente è arrivata la sentenza del Cga che ha posto fine ai continui ricorsi che hanno fatto perdere tempo per la delocalizzazione. La Bertolino è da 20 anni che se ne vuole andare. Ora bisogna solo stabilire i tempi e la volontà. Naturalmente con un ricorso pendente nessun imprenditore avrebbe speso 60-70 milioni per poi vedersi negato il diritto a fare impresa. Ancora l’assessorato territorio e ambiente dopo 4 anni non ha ha espresso parere a quella presa d’atto votata dal consiglio comunale per la delocalizzazione, pur dovendo esprimere parere entro 180 giorni. Se non c’è nessuno che sollecita, queste cose si perdono nei meandri della burocrazia”.

La squadra politica

Rao si è definito a tutti gli effetti un militante dell’Mpa e non ha escluso che il simbolo del partito venga utilizzato per questa sua avventura da candidato sindaco. E’ dunque un pezzo di quel centrodestra che a Partinico ha deciso di rinviare ogni decisione sulla candidatura a sindaco dopo le elezioni regionali. “I tempi sono molto brevi – ha detto giustificando il motivo della sua candidatura senza attendere i potenziali alleati -, mentre gli altri si occupa del governo regionale e nazionale noi pensiamo a Partinico”. Accanto a lui ieri c’era una vecchia conoscenza della politica, Sergio Bonnì, ex esponente di Alleanza Nazionale, già assessore e consigliere comunale.

 

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