A Partinico, nel palermitano, i ladri di oro rosso hanno deciso di prendere di mira lo storico Palazzo dei Carmelitani, sede del museo civico e di alcuni uffici del Comune. Per due notti consecutive si è tentato di rubare le grondaie in rame che sono installate nella parte dell’edificio che si affaccia su via Cavour, dove si trova l’entrata secondaria del palazzo. Una prima volta ci sono riusciti, portando via un primo pezzo di tubo della lunghezza i circa 3 metri. Questa notte invece la missione è fallita.
Messi in fuga
Infatti questa mattina i residenti della zona hanno notato che un’altra parte di tubo era stata staccata ma abbandonata per terra. E’ probabile che i ladri questa volta siano stati messi in fuga da qualcuno. Magari qualche residente che ha sentito dei rumori o qualche passante. Effettivamente intorno alle 22 qualcuno ha chiamato la polizia segnalando degli strani movimenti in zona. Immediatamente una pattuglia ha effettuato dei giri di ronda.
L’illuminazione pubblica
Da evidenziare che in seguito al primo furto di parte della grondaia era intervenuta anche la politica. Il vicesegretario del Pd, Renzo Di Trapani, aveva lamentato che da tempo la via Cavour era completamente al buio e questo in qualche modo avrebbe agevolato qualche malintenzionato. Lo stesso esponente politico evidenziò che aveva fatto formale richiesta alla ditta che gestisce il servizio di illuminazione per ben due volte affinchè si ripristinasse la luce in zona. In seguito anche alle sollecitazioni giunte ai commissari straordinari del Comune ieri era stata effettivamente ripristinata l’illuminazione.
Catena di furti
E’ possibile dunque che chi proprio il ritorno dell’illuminazione abbia infastidito questa volta i ladri, certamente più visibili ai residenti qualora fosse stata percepita la loro presenza. Resta però di fatto l’ennesimo episodio di microcriminalità che comunque sta trovando un importante argine nelle forze dell’ordine. Solo negli ultimi giorni i carabinieri hanno denunciato tre giovani per un tentato furto all’istituto superiore “Danilo Dolci” e altri tre ladri di limoni in contrada Carrozza, alla periferia della città.
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