Davanti ai carabinieri hanno fatto scena muta. Convocati in caserma, i figli dell’unico indagato dell’omicidio di Leonardo Lauriano non hanno aperto bocca. I due, davanti agli inquirenti, hanno preferito trincerarsi nel silenzio. Resta quindi ancora avvolto nel mistero il brutale assassino dell’ottantottenne di Partinico, finito con ben 59 coltellate tra collo e torace lo scorso 5 novembre nel garage di casa sua in via Marconi.
L’indagato ricoverato
Al momento gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo sulla vicenda. A filtrare anche il fatto che l’indagato, un settantenne partinicese, si trovi ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Corleone. Avrebbe accusato psicologicamente del sequestro avvenuto nella sua abitazione nei giorni scorsi. I carabinieri hanno portato via numerosi indumenti cha appartengono all’uomo in attesa delle analisi di laboratorio dei Ris di Messina. Gli inquirenti sono alla ricerca di eventuali tracce ematiche o biologiche che potrebbe essere della vittima.
Il legale: “Ricorso al tribunale del riesame”
Nel frattempo il legale del settantenne, Salvatore Causarano, ha preannunciato che presenterà istanza al tribunale del riesame per far revocare il sequestro degli indumenti. A suo dire ci sarebbero state delle irregolarità nelle procedure adottate.
Analisi di laboratorio rinviate
Giovedì scorso si sarebbe dovuto tenere l’accertamento tecnico irripetibile degli indumenti sequestrati nei laboratori del Ris di Messina alla presenza del pubblico ministero Alfredo Gagliardi e del legale dell’indagato. Quest’ultimo però si è opposto chiedendo l’incidente probatorio, che quindi prevede anche la presenza del giudice per le indagini preliminari. Il pm ha accolto l’istanza dell’avvocato. Secondo le indagini dei carabinieri l’uomo iscritto nel registro degli indagati avrebbe avuto dei contrasti con Lauriano quando era in vita.
Le amicizie pericolose
I carabinieri sin da subito si erano indirizzati su una sorta di “primo indizio” che poteva essere quello che l’anziano frequentasse persone poco raccomandabili. Lo hanno detto parenti e vicini di casa agli inquirenti, che per giorni hanno raccolto varie testimonianze per provare a far luce su quanto accaduto. Ai carabinieri è stato raccontato che spesso Leonardo Lauriano veniva visto in compagnia di “personaggi pericolosi” discutere all’interno del suo garage. Ecco perché si è tenuta molto calda questa pista senza tralasciare la possibilità che comunque la mano assassina potesse arrivare da qualche altra parte. Anche in famiglia pare che non tutti avessero dei buoni rapporti con l’anziano.
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