Oggi in chiesa Madre a Partinico si sono officiati i funerali di Salvo Patinella, il 41enne che ha ucciso l’ex compagna nella sua casa di Villabate e poi si è tolto la vita. Dolore e compostezza, queste le due parole che possono riassumere il contesto in cui si è svolta la cerimonia. Un rito molto sobrio, come era ampiamente prevedibile. In prima fila i genitori e le sorelle del 41enne, chiusi nel loro immenso dolore e nel silenzio.
L’arciprete: “Nessuno giudichi”
Nella sua omelia l’arciprete, monsignor Salvatore Salvia, ha ricordato l’essenza dell’essere cristiani. Di fronte a chi ha espresso dubbi sull’opportunità di svolgere una funzione religiosa per un uomo che ha ucciso e si è suicidato lui ha detto: “Nessuno si permetta di giudicare. Non sappiamo qual è il mistero della mente umana. Capisco il dolore dei genitori e dei familiari, colpiti duramente due volte per come è maturata la tragedia”. Sopra la bara un cuscino di fiori, un altro ai piedi e niente di più.
Ieri la restituzione del corpo
Proprio ieri la Procura di Palermo ha disposto la restituzione della salma di Salvo Patinella alla famiglia a Partinico, nel Palermitano. L’uomo, 41 anni, cinque giorni fa ha ucciso la compagna nella sua abitazione di Villabate, Giovanna Bonsignore, e poi si è tolto la vita. Non sono in molti che a Partinico sanno qualcosa di Salvo Patinella. Il 41enne sembra che non frequentasse praticamente più la comunità partinicese, nonostante lavorasse all’ospedale Civico di Partinico. Ci sono solo i ricordi “appannati” di qualche partinicese di quando frequentava le scuole dell’obbligo. Tutti parlano di un ragazzo docile, senza grilli per la testa.
I funerali della donna ieri mattina
Il dissequestro della salma di Salvo Patinella ha permesso quindi di officiare i funerali di Patinella. Ieri mattina invece ci sono state le esequie della donna, uccisa giovedì scorso dall’ex compagno con diversi colpi di bisturi. Ad accompagnare la bara sono state le volontarie dell’associazione Archè, dove Giovanna svolgeva l’attività di assistenza ai bisognosi del paese. Hanno indossato una maglietta rossa per denunciare l’ennesimo femminicidio.
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