Il Pd a Palermo punta su alleanze con forze progressiste e anti-sovraniste. A deciderlo sono stati gli 8 circoli del partito riunitisi on-line alla presenza del segretario provinciale Rosario Filoramo e del vicesegretario nazionale Peppe Provenzano. Mille iscritti palermitani del Partito democratico hanno deciso all’unanimità il perimetro della futura alleanza politica per la città. Una scelta condivisa e ampiamente discussa durante una lunga assemblea.

La riflessione del segretario provinciale

“Il nuovo progetto politico – spiega il segretario Filoramo – vedrà tutte le forze progressiste unite nella costruzione della Palermo del prossimo decennio insieme alle forze civiche, anti-sovraniste e al nuovo M5S. Una scelta coerente col progetto di alleanze prospettato dal segretario Enrico Letta. A partire dalla prossima settimana, incontreremo tutte le forze politiche progressiste e le associazioni civiche e ambientaliste per cominciare a scrivere il programma di governo. Per l’individuazione del candidato sindaco mettiamo a disposizione degli alleati le nostre donne e i nostri uomini che hanno competenze e passioni politiche da offrire”.

Corso di formazione per nuovi amministratori locali

Proprio oggi si è concluso il corso di formazione per nuovi amministratori locali, organizzato dal Pd palermitano. Hanno partecipato 100 aspiranti futuri amministratori. “Stiamo formando – racconta Filoramo – una classe politica giovane, preparata e appassionata per costruire liste forti e competitive. Ed è invece paradossale che mentre noi proviamo a rinnovare la politica, qualcuno utilizzi ancora metodi del passato e proponga un ceto politico vecchio e usurato, addirittura l’ex vicesindaco di Cammarata. E sono rimasto basito nell’apprendere che Italia Viva annunci la fine di Orlando dopo avere incassato un nuovo assessore e mentre occupa a Palermo due posti in giunta e guida Amat e Rap. A Napoli si direbbe “fotte e chiagne”. Noi del Pd invece da oltre un anno segnaliamo le difficoltà dell’attuale giunta. Loro invece chiedevano solo poltrone. Ma la presenza degli uomini di Italia Viva alla guida di Amat e Rap non ha risolto finora nessun problema”.

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