• Giornata nazionale contro la Pedofilia e la Pedopornografia
  • Meter Onlus lancia la campagna nazionale “I bambini non si toccano”
  • Nel 2020 sono aumentati i video pedopornografici in rete
  • I pedofili usano molto i social network
  • L’appello di Don Fortunato Di Noto

La pedofilia e la pedopornografia non temono il Covid e non hanno bisogno di vaccino, anzi. Se nel 2020 è toccato a tutti restare a casa, questo ha significato affari d’oro per chi violenta i bambini e sfrutta il materiale prodotto con questi piccoli schiavi dei tempi moderni. E per adesso contro l’abuso sui minori sembra non esistere alcun vaccino su un fenomeno che ha vastità e emergenza mondiale e che vede milioni di bambini coinvolti e milioni di predatori di innocenti.

La campagna nazionale “I bambini non si toccano”

Nella Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia l’Associazione Meter Onlus, (www.associazionemeter.org) fondata e presieduta da don Fortunato Di Noto, da oltre 30 anni in prima linea a difesa dei bambini, conferma l’impegno e lancia la Campagna nazionale online: “I bambini non si toccano”.

La pandemia non ha fermato i pedofili

Nel corso del 2020 Meter, attraverso il suo OS.MO.CO.P. (Osservatorio Mondiale Contro la Pedofilia) ha monitorato la rete e compilato precise segnalazioni che ha poi inviato alla Polizia Postale Italiana e alle Polizie estere.

Aumenta la quantità di video pedopornografici

I link sono quasi raddoppiati rispetto al 2019: 14.521 contro 8.489. Meter constata un dato interessante, quanto sconcertante, la quantità di video denunciati è più che raddoppiata, dai 992.300 video del 2019 si è passati ai 2.032.556 del 2020. Le cartelle compresse segnalate passano da 325 a 692. Nel 2019 le immagini segnalate sono state 7.074.194, nel 2020 si rilevano 3.768.057, il dato risulta quasi dimezzato.
“Evidentemente – si legge in una nota stampa di Meter – le “semplici” foto non bastano più, i pedofili ricercano e producono più video per soddisfare i loro desideri malsani, la loro deviata perversione trova maggiore sfogo e appagamento nelle immagini in movimento. I video, fagocitati dai “consumatori” di pedopornografia consentono loro di entrare di più nella “scena”, di essere “partecipi” davanti ad uno schermo degli atti contro povere vittime inermi. Meter ha registrato un incremento del materiale segnalato tra febbraio e maggio 2020. In seguito alle misure di confinamento è aumentato l’utilizzo dei social media e il tempo dedicato alla rete Internet da parte dei minori. Se da un lato la Rete rappresentava l’unica modalità per rimanere in contatto con i pari, con i loro amici, per studiare e per distrarsi dalla routine domestica, dall’altro lato ha esposto i minori ai rischi online, infatti è aumentato il potenziale numero di bambini soggetti ad adescamento online”.

I social network usati dai pedofili

Chat in salita da 323 a 456. Denunciati alla Polizia Postale Italiana, congiuntamente ad altre Polizie estere e agli stessi gestori dei servizi: 92 gruppi WhatsApp, 100 su Telegram e 262 su Facebook. Gruppi di pedofili intrattengono discussioni sul tema tramite Facebook e poi, sfruttando il collegamento con Whatsapp, scambiano il materiale su quest’ultimo per usufruire della tecnologia end-to-end che assicura la privacy dello scambio. I pedopornografi approfittano delle chat segrete di Telegram poiché consentono l’autodistruzione di video e messaggi impostando il tempo di visualizzazione concesso al destinatario del messaggio.

In sei anni segnalate 20 milioni di immagini

Se diamo uno sguardo alle serie storiche, possiamo dire che dal 2002 a oggi Meter ha inviato 63.688 protocolli alle polizie di tutto il mondo, contenenti 189.252 link segnalati. “Abbiamo seguito, fanno sapere dall’associazione, – grazie al nostro Centro Ascolto – 1.832 casi e ricevuto 30.280 richieste telefoniche. Non è tutto: in appena sei anni, tra il 2014 e il 2020, abbiamo denunciato 19.771.071 foto e 5.501.752 video. I mega-archivi denunciati sono 13.066 e le chat 1.214. Dobbiamo anche riferire che spesso Meter ha proceduto a effettuare segnalazioni grazie al form sul sito dell’Associazione, www.associazionemeter.org, mediante il quale gli utenti, per 17.507 volte dal 2007 a oggi, hanno inviato indirizzi sospetti. Per quanto riguarda i social: dal 2008 ad oggi abbiamo inviato 8.661 segnalazioni alle polizie e per il Deep Web, la piaga della Rete più nascosta e sconosciuta, le segnalazioni sono state 47.539”.

Basta violenze sui bambini

“Non possiamo più tollerare la violenza sui bambini e la responsabilità deve necessariamente essere condivisa da tutti – dichiara don Fortunato Di Noto. L’impegno non si limiti ad una celebrazione ma ad un vero e proprio percorso di prevenzione e informazione, partendo dalle Agenzie educative (dalla scuola alle parrocchie, dai club sportivi alla famiglia)”.

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