“I veri parassiti sono in Parlamento”: questo recita lo striscione esposto da una delegazione di percettori del reddito di cittadinanza di Palermo, che ha deciso di protestare questa mattina davanti alla sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. Il gruppo, guidato da Davide Grasso e Tony Guarino, ha attaccato la delibera con la quale è stato votato l’aumento delle indennità dei parlamentari regionali dell’Ars. Un incremento di circa 900 euro sul quale i manifestanti esprimono il loro dissenso.

“I nostri rappresentanti nel parlamento siciliano hanno persino rinunciato a dormire venerdì notte per difendere e far valere le proprie idee, per tutelare i propri elettori e assicurarsi che venisse approvata una norma davvero fondamentale per la Sicilia: l’aumento del loro stipendio – attaccano i percettori del reddito in una nota -. Si, lo sappiamo. Ci sarebbero stati altri milioni di problemi per cui avremmo voluto vedere i nostri deputati svegli fino a tarda notte. Fra questi la disoccupazione, l’emigrazione forzata, il dissesto idrogeologico, l’istruzione, la sanità, l’inquinamento, l’università. A tutto questo, purtroppo, non ci hanno pensato” .

Intonati cori contro la politica

I manifestati, non nuovi a questo genere di proteste, hanno intonato diversi cori contro la politica e i suoi esponenti. Un chiaro segnale nei confronti delle istituzioni, spiegato da Davide Grasso, presidente dell’associazione “Basta Volerlo”. “I percettori di reddito non hanno ville né yacht, e non arrivano alla fine del mese; strano però che nessun deputato regionale abbia perso neppure un attimo di sonno per difendere i miseri 594,77 euro che in media vengono erogati a un percettore in Sicilia. 594,77 euro che permettono a 228.162 beneficiari, di pagare la luce e il pane, non gli yacht e le ville”.

Un messaggio sottolineato inoltre nello striscione esposto in piazza del Parlamento. Il drappo recitava testualmente “I veri parassiti sono in Parlamento”. I manifestanti infatti lamentano un eccessivo silenzio relativamente alle modifiche, apportate dal Governo nazionale, proprio sull’istituto del reddito di cittadinanza. “Noi siamo d’accordo, non bisogna dare soldi pubblici agli sfaticati, a chi si frega lo stipendio senza fare niente, mentre c’è gente che lavora per guadagnarsi da vivere – ribatte Toni Guarino -. Bisogna subito togliere lo stipendio ai deputati regionali. Gli occupabili tutti a lavorare. Chi ha famiglia a carico a fare i corsi di formazione. È finita la pacchia“.

Nei giorni scorsi banchetti nei mercati rionali

Una protesta che parte da lontano, ovvero da quando, a livello nazionale, si iniziò a parlare di modifiche al sussidio introdotto dall’ex Governo guidato allora da Giuseppe Conte. Correttivi poi apportati nel mese di dicembre dall’attuale esecutivo nazionale. Fatto su cui i manifestanti si sono mobilitati in diverse occasioni. Non ultima l’operazione di sensibilizzazione condotta nei mercati rionali di Palermo. Iniziativa atta a sottolineare le ricadute economiche che l’abolizione di questa misura potrebbe avere sul tessuto economico locale.

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