A Palermo è stata commemorata questa mattina la morte di Pio La Torre e Rosario Di Salvo nel 39esimo anniversario dell’assassinio per mano mafiosa. La celebrazione si è tenuta questa mattina nei pressi del monumento, opera del maestro Mauro Giuntini, che ricorda il segretario regionale del Partito comunista Pio La Torre e il suo collaboratore Rosario Di Salvo, uccisi dalla mafia 39 anni fa.

Questa mattina la manifestazione a Palermo

Alla manifestazione hanno preso parte, oltre al vice sindaco Fabio Giambrone e all’assessora alla Scuola Giovanna Marano, anche i rappresentanti della Rete Scuole “Rosa noce” e delle Associazioni che hanno dato vita quattro anni fa alla sottoscrizione nazionale che ha permesso di realizzare la scultura nel giardino di via Nazario Sauro.
A rendere omaggio a La Torre e Di Salvo, in via Li Muli ai piedi della lapide posta nel luogo in cui fu commesso l’omicidio, con brevi interventi, inoltre, il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, il vice segretario nazionale del PD, Peppe Provenzano, il segretario provinciale di Palermo, Rosario Filoramo, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e Ignazio Giudice, della Cgil. Presenti anche Carmelo Miceli, deputato nazionale PD e componente della commissione Antimafia, Giuseppe Lupo, capogruppo del PD all’Ars, Antonello Cracolici, deputato PD all’ARS, Antonio Ferrante, presidente della direzione regionale del PD Sicilia, Daniele Vella, componente della segreteria regionale del PD, esponenti, simpatizzanti e militanti del PD e della Cgil.

Le parole di Orlando e Barbagallo

“Sono morti per il futuro di questa terra, per le giovani generazioni. Perché speravano in una Sicilia e in un’Italia migliore. Con le loro azioni e il loro impegno nel contrasto al sistema di potere politico-mafioso hanno affermato il diritto di avere diritti. Il loro impegno non è stato solo eroico ma ha coniugato visione e progetto. Proseguire in questa visione è il miglior modo per ricordarli”. Lo ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando, durante la celebrazione. “Pio La Torre, uno dei politici, più brillanti, tenaci e coraggiosi della storia della nostra Repubblica. Un uomo e un politico che ha combattuto le diseguaglianze, difendendo gli ultimi e più deboli, lottando per la pace e la legalità. La sua è stata vita vissuta nella ricerca continua della verità, fino all’estremo sacrificio”, ha aggiunto il segretario demo Barbagallo.

Il ricordo di Maria Falcone

“Oggi, nel 39esimo anniversario della loro uccisione, ricordiamo con commozione e riconoscenza due eroi siciliani, Pio La Torre e Rosario Di Salvo, che 39 anni fa pagarono con la vita il loro impegno per la giustizia e la libertà. Pio La Torre è stato un grande dirigente politico, un parlamentare, un punto di riferimento per tutti coloro che sognavano una Sicilia diversa, moderna, che desse lavoro e dignità. Rosario Di Salvo gli è stato accanto e ne ha condiviso fatiche e rischi. Compagni negli ideali, nella scelta di vita, insieme hanno sfidato la ferocia mafiosa”. Lo ha detto Maria Falcone, presidente della Fondazione Giovanni Falcone, nel 39esimo anniversario dell’uccisione del segretario regionale del Pci Pio La Torre e del suo collaboratore Rosario Di Salvo. “Il tempo trascorso – ha aggiunto – non deve farci dimenticare l’importanza delle battaglie per la legalità, per la libertà, per i diritti dei lavoratori e dei più deboli che il segretario ha fatto per tutta la sua vita. La Torre è stato un uomo coraggioso, un politico capace di analisi lucide e di guardare lontano: il suo nome è legato alla relazione di minoranza alla commissione antimafia del 1976, una pietra miliare nella storia dell’antimafia in cui, per la prima volta furono scritti nero su bianco i nomi dei politici collusi con Cosa nostra. Ed è sempre Pio La Torre l’autore della proposta di legge che ha introdotto il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni dei boss”. “Sta a noi oggi – ha concluso – onorarli con l’impegno a realizzare compiutamente nella nostra Sicilia quello per cui hanno dedicato tutta la loro vita”.