• Incendi nelle Madonie, Gangi colpita al cuore dalle fiamme
  • Due sacerdoti hanno scritto una lettera aperta rivolta a chi appicca il fuoco
  • Duro il loro giudizio: “Criminali che non possono dirsi cristiani”

Incendi in Sicilia, bruciano le Madonie. Particolarmente difficile la situazione a Gangi, colpita al cuore dalle fiamme che hanno distrutto le campagne e lambito il centro abitato.
Due parroci hanno deciso di scrivere una lunga lettera aperta contro chi ha distrutto il territorio.
Le fiamme sono state alimentate dalle alte temperature e dal forte vento di scirocco ma non c’è da escludere, che anche nel caso di questo vastissimo rogo, ci sia dietro l’azione degli incendiari.

“La cattiveria umana non conosce limiti”

Nella lettera di Don Giuseppe Amato e Don Saverio Martina si legge: “La cattiveria umana non conosce limiti. Ci associamo al grido di dolore e di disperazione di tanti nostri concittadini che in questo pomeriggio hanno visto distruggere dalle fiamme dell’incendio il frutto di tanta fatica e di tanto lavoro. Un colpo inflitto ancora una volta alla Creazione e alla Natura in maniera premeditata, sfruttando il favore delle giornate eccessivamente calde e lo spirare di venti sostenuti! Ci chiediamo: chi e perché può gioire di fronte a così grande sofferenza, dolore e a tanta distruzione?”.

“Criminali che non possono dirsi cristiani”

“Saremmo, ancor più, meravigliati se questi criminali senza un minimo di pentimento si facessero chiamare ancora cristiani o se prendessero parte a qualsiasi forma di manifestazione di fede, fosse pure una semplice processione. Con quale animo si può lodare Dio e i suoi Santi e poi distruggere quanto di bello e di buono ha creato? Con quale animo ci si può accostare alla Comunione Sacramentale? Come ci si potrebbe dichiarare devoti dello Spirito Santo e poi distruggere lo stesso Spirito che abita in tutta la Creazione, che la vivifica e la rende sempre più riflesso della bellezza di Dio? Di fronte a tale ipocrisia possiamo solo sperare nel giudizio di Dio, un giudizio a cui prima o poi tutti dovremo sottoporci e che ci interpellerà se siamo stati buoni custodi di quanto Egli ha messo nelle nostre mani”.

Punire i responsabili

“Siamo vicini alle Istituzioni civili e alle Forze dell’Ordine che oggi pomeriggio hanno coordinato i lavori di soccorso, ai Vigili del Fuoco, alla Protezione Civile, ai lavoratori forestali e ai tanti volontari che si sono fatti prossimi di amici, vicini di casa, conoscenti per dare una mano e mettere al sicuro il salvabile. Estendiamo, inoltre la nostra solidarietà alle Comunità limitrofe di San Mauro Castelverde, Geraci Siculo e Castel di Lucio
Confidiamo che un giorno la Giustizia possa fare il suo corso e che i responsabili vengano adeguatamente puniti e possano risarcire il territorio dei danni causati”.

Le istituzioni sostengano le aziende distrutte

“Alle Istituzioni Regionali e Nazionali – si legge a conclusione della lettera – chiediamo di sostenere con adeguati incentivi le Aziende che già provate dalla crisi causata dalla pandemia, vivevano situazioni di notevole sofferenza e che, per gli incendi, potrebbero definitivamente chiudere con un danno economico e sociale al territorio non indifferente.
Al Signore e ai suoi Santi chiediamo la forza e il sostegno della fede per poter guardare al futuro con occhi di speranza, certi che anche nella prova non siamo mai soli, ma che è il suo Spirito che ci aiuterà a risorgere dalle ceneri e darà vita nuova alle nostre ossa inaridite”.

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