L’Associazione Nazionale Navigator, interviene sulla presentazione del PNRR a Palermo per porre l’attenzione sulla difficile situazione dei Centri per l’Impiego, in Sicilia e non solo, e sul rischio concreto che non vengano già quest’anno raggiunti gli obiettivi stringenti del programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori) rinunciando al contributo di 2.000 professionisti delle Politiche Attive del Lavoro (i c.d. Navigator), i cui contratti sono in scadenza il prossimo 30 aprile: figure specializzate (380 in Sicilia) già formate ed esperte, che possono utilmente essere impegnate da subito nei Servizi per il Lavoro.

La protesta dei Navigator

La presentazione odierna del PNRR a Palermo, con la presenza del ministro del Lavoro Andrea Orlando e del capo dipartimento della Presidenza del Consiglio Marco Leonardi, impone una riflessione urgente sullo stato delle Politiche Attive del Lavoro in Italia e sulle risorse in campo – umane, prima ancora che strutturali – necessarie per raggiungere gli obiettivi stringenti imposti dal programma GOL, già a partire da quest’anno.
Con l’ormai imminente scadenza dei contratti dei c.d. Navigator (30 aprile) e considerato lo stato di avanzamento del Piano di Potenziamento dei CPI che, ad oggi, risulta fortemente in ritardo, i Servizi per il Lavoro difficilmente potranno riuscire a recuperare il ritardo accumulato.

“Senza di noi, obiettivi Pnrr a rischio”

È ormai evidente che senza i Navigator – la cui assistenza tecnica ai Centri per l’Impiego finora è stata limitata alla gestione dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza, ma può estendersi ad altri ambiti –  il ritardo anziché ridursi andrà ad aumentare. Si tratta infatti di circa 2000 operatori specializzati (380 in Sicilia), già formati e con esperienza pluriennale, oggi necessari per garantire i livelli essenziali delle prestazioni soprattutto nel Sud Italia.

I dati sul Reddito di Cittadinanza

Per avere un’idea del drammatico stato dell’arte, solo in parte giustificato dall’emergenza pandemica, basta dare un’occhiata ai dati ufficiali relativi alla misura del Reddito di Cittadinanza. I numeri riportati nella tabella di seguito sono estratti dall’aggiornamento periodico che ANPAL fornisce tramite l’apposita collana divulgativa: sono gli ultimi disponibili e risalgono al 30/09/2021.A quella data il numero di beneficiari RdC indirizzati ai Servizi per il Lavoro era pari a 1.875.688. Ma al netto di esoneri/esclusioni, rinvii ai servizi comunali e casi di domande terminate e decadute, tenuti alla stipula di un Patto di Lavoro sono 1.109.287. Di questi, sono stati presi in carico tramite la stipula del Patto 420.689, pari al 37,9%, col valore massimo nel Nord-Est (62,1%) e valore minimo nelle Isole (33,1%).

Considerando che i casi di esonero/esclusione e di rinvio ai Servizi Comunali vengono registrati a seguito di una convocazione presso i SPL, la somma di questi insieme a quella dei soggetti presi in carico ci fornisce il dato complessivo dei beneficiari che hanno ricevuto almeno una convocazione presso i CPI. Questo dato, quindi ci mostra che solo il 28,7% dei beneficiari RdC indirizzati ai SPL ha poi ricevuto una convocazione dal CPI territorialmente competente.

Ciò significa che alla data del 30/09/2021 erano quasi 700mila (ben il 62,1% del totale) i beneficiari che non hanno ricevuto nemmeno una prima convocazione, durante la quale ricevere i Servizi previsti nei LEP.
Una riflessione va fatta sul dato relativo alle “Domande terminate/decadute/Annullate”, che risultano pari a circa 650 mila. Questo dato ci restituisce la somma delle domande terminate per motivi diversi, quali fra tutte:

  1. Decadenza per modifica alla situazione reddituale
  2. Annullamento per violazioni di norme di legge
  3. Termine per decorrenza 18 mesi del beneficio.

Non è possibile, dai dati pubblici, risalire al motivo del termine della domanda. Ma di certo è possibile affermare che tra quelle domande ve ne sono una parte che sono terminate per decorrenza del periodo del beneficio. Pertanto, ai circa 700 mila che non hanno ricevuto alcuna convocazione, vanno ad aggiungersi parte di coloro che vengono classificati tra le domande decadute, anch’essi senza aver ricevuto alcuna convocazione addirittura per l’intero periodo di 18 mesi.

L’appello dei Navigator

“In sintesi, è pacifico riscontrare come sia legittima una forte preoccupazione per il raggiungimento degli obiettivi previsti all’interno del Programma GOLe delle relative risorse economiche da essi derivanti. Siamo in presenza del concreto rischio di non raggiungere gli obiettivi (anche quelli di imminente scadenza), sia in termini quantitativi sia in termini di garanzia di erogazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni.
Occorre pertanto intervenire rapidamente per scongiurare questa evenienza. L’Associazione Nazionale Navigator ritiene che il tavolo tecnico-politico già previsto da uno specifico OdG della Camera dei Deputati, possa essere la sede migliore per individuare una strategia sostenibile, che veda riconosciuta la loro professionalità e garantisca la continuità lavorativa. Pertanto, associandosi a quanto già richiesto dalle Organizzazioni Sindacali, A.N.NA. chiede con forza al Ministero del Lavoro che si proceda, senza ulteriori indugi, all’apertura del Tavolo permanente di confronto, al quale sarebbe opportuno partecipi anche il Dipartimento della Funzione Pubblica, così da poter meglio valutare tutte le strade alternative che possano comunque condurre ad una soluzione accettabile. Nell’interesse di tutti, per il bene del Paese”.

 

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